Facciamo chiarezza sui +62,3°C raggiunti nell'area di Rio de Janeiro, cosa è successo realmente?
Domenica scorsa nell’area metropolitana di Rio de Jainero si sono misurate temperature massime molto elevate, che hanno raggiunti i +38°C +40°C. Anche le temperature minime, in piena notte, non sono scese al di sotto dei +30°C, rendendo l’atmosfera irrespirabile.
In questi giorni una forte ondata di calore, proveniente dalle ampie distese steppiche del Chaco, sta arroventando gran parte dell’America meridionale. In modo particolare gli stati meridionali del Brasile, dove la calura eccezionale, proveniente dalle aree interne del Sud America, si mescola con gli elevatissimi tassi di umidità relativa che caratterizzano questi luoghi, affacciati sull’Atlantico meridionale.
Questo mix, fra umidità relativa molto elevata e aria molto calda in arrivo dall’entroterra, ha permesso di raggiungere valori di “indice di calore” davvero terribili. Va però detto che non bisogna fare confusione, fra i dati relativi alla temperatura reale dell’aria e quelli relativi ai valori di “heat index”. Quest’ultimi vengono calcolati facendo riferimento al rapporto fra umidità relativa e temperatura dell’aria.
Caldo eccezionale nell’area metropolitana di Rio de Jainero
Domenica scorsa nell’area metropolitana di Rio de Janeiro si sono misurate temperature massime molto elevate, che hanno raggiunti i +38°C +40°C. Anche le temperature minime, in piena notte, non sono scese al di sotto dei +30°C, rendendo l’atmosfera irrespirabile, proprio a causa degli altissimi tassi di umidità relativa.
Ciò accresce l’effetto afa, che nell’area di Rio de Janeiro è risultata molto intensa, rendendo insonni le notti per milioni di brasiliani. La presenza di valori di umidità relativa così alti è indotta, in primis, dalla particolare esposizione della città all’oceano, e dalla fitta vegetazione tropicale, presente lungo le alture che circondano il centro di Rio, capace di rilasciare in atmosfera, specie di notte, grandi quantità di vapore acqueo.
Temperature percepita di +62,3°C
Tale mix, fra temperature di +38°C +40°C, e valori di umidità relativa molto alti, spesso > 50/60 %, ha portato a far registrare valori di temperatura percepita, noto come indice di calore, a +62.3°C. Parliamo del valore più alto rilevato, da quando nell’area sono iniziate le prime rilevazioni meteorologiche.
Il precedente record risaliva a novembre scorso, quando l'indice di calore raggiunse 59,7°C. Sempre domenica, nello stato di Mato Grosso, si sono registrati ben +39°C a Corumba. Mentre nello stato del Paranà, a Paranapoema, la temperatura massima ha toccato i +38°C. Stesso valore registrato nel Rio Grande do Sul, nelle città di Alegrete e Santa Cruz.
Il gran caldo afoso è destinato a durare fino alle prossime ore, in vista della risalita dal Sud del Brasile di un fronte freddo, con a seguito aria più fresca di origine temperata oceanica, che scontrandosi con l’aria molto calda e umida preesistente originerà violenti temporali. Tra giovedì e venerdì alcuni di questi forti temporali interesseranno pure l’area di Rio de Janeiro, mettendo fine all’opprimente ondata di calore degli ultimi giorni
Attenzione a non confondere la temperatura percepita con quella reale
Riguardo i +62,3°C registrati la scorsa domenica nella zona di Rio de Janeiro bisogna fare molta attenzione a non confondere i dati relativi alla temperatura reale con quelli di un valore di temperatura “percepita”.
In questo caso l’umidità gioca un ruolo fondamentale, poiché quando quest’ultima aumenta, in concomitanza di temperature dell’aria molto elevate, aumenta notevolmente la percezione di caldo del nostro corpo rispetto a quello reale.
“Non occorre rincorrere notizie o dati clamorosi per dimostrare che i cambiamenti climatici sono già qua e ne vediamo le conseguenze. Nella fattispecie, in Brasile certo è in corso una potente ondata di caldo, con 37-38 e anche 40°C. La temperatura percepita però è un termine non corretto, la percezione è personale e dipende da vari fattori. Più correttamente si chiama “indice di calore”, e comunque questo valore mi lascia molte perplessità" chiarisce il meteorologo di Meteored, Luca Lombroso.
Solo per fare un banale esempio, +37°C con 80% di umidità relativa costituiscono un indice di calore attorno ai +60°C, rappresentando un serio rischio per la nostra salute, specie per gli anziani soggetti a delicate patologie. Proprio come successo pochi giorni fa nell'area di Rio de Janeiro.