Eventi meteo estremi e rischio blackout: posso continuare a usare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico?

La maggior parte degli impianti fotovoltaici di prima generazione si disattivano in caso di interruzioni della rete elettrica nazionale. I nuovi sistemi con batterie di accumulo però prevedono una nuova possibilità. Ecco cos’è il sistema Energy Power Supply. Come ci protegge dai blackout?

Un impianto fotovoltaico su un agriturismo. Ora i moderni impianti con batterie di accumulo consentono anche, in caso di necessità, di funzionare a "isola", alimentando la nostra abitazione, naturalmente nei limiti di disponibilità di sole e di carica della batteria. Foto Luca Lombroso

I black out elettrici sono solitamente rari, ma se avvengono possono mettere a dura prova la vita domestica. Le case sono sempre più elettrificate non solo per gli elettrodomestici e l’intrattenimento ma anche per la diffusione di cancelli elettrici, tapparelle automatiche e altro.

In estate durante forti ondate di caldo, in inverno per abbondanti nevicate, in tutte le stagioni per tempeste o per guasti, interruzioni di corrente più o meno prolungate sono sempre in agguato.

Oltre a tenere in casa qualche torcia c’è un’altra possibilità per affrontarli: con l’impianto fotovoltaico e accumulo. Questo però funziona solo con particolari dispositivi e accorgimenti.

Il fotovoltaico base non funziona coi blackout

Gli impianti fotovoltaici in versione con soli pannelli e inverter, non possono garantire alimentazione in caso di blackout. Oltre alle limitazioni dell’impianto privo di batterie, che ovviamente ad esempio di notte non produrrebbe energia, l’impianto è progettato per spegnersi completamente in caso di mancanza corrente. Questo, per proteggere tecnici che eventualmente lavorino sulle linee elettriche, in quanto l’inverter immette anche corrente in rete.

Un impianto con inverter e regolatore di carica per le batterie, qui di tipo al piombo. Preferibili però le moderne batterie al litio

Sono così la maggior parte degli impianti di prima generazione, ad esempio quando esisteva il conto energia. Oggi però sono diffusi nuovi sistemi con batterie di accumulo e questi offrono una importante possibilità da pochi conosciuta e sfruttata.

Batterie di accumulo e inverter ibrido con EPS

Gli impianti fotovoltaici di nuova generazione che ultimamente vengono installati nelle case ed edifici residenziali sono in genere dotati di batterie di accumulo e inverter “ibrido”. In questo modo si ottimizzano consumi e prelievi dalla rete, e la bolletta è azzerata o questi. Oltre ai vantaggi economici e ambientali questo tipo di impianto offre una importante opzione, poco nota e peraltro spesso non installata: il sistema EPS Emergency Power Supply. Fondamentale è che l’impianto sia dotato di inverter di tipo ibrido che prevede questa opzione, nonché che il progettista la preveda e l’installatore monti l’apposito interruttore manuale o automatico.

Questo interruttore ha il compito, fondamentale, di staccare l’impianto dalla rete elettrica nazionale e farlo funzionare a isola. In questo modo la nostra casa potrà avere elettricità durante un blackout e usare almeno le “utenze privilegiate” che si decide di collegare sotto l’apposita linea dell’inverter. Sconsigliato però usare grandi elettrodomestici, saremo infatti limitati dalla presenza di sole e dalla disponibilità di batteria, ma certo è meglio che stare al buio totale!

Come azionarlo: differenza tra EPS e UPS

Il sistema EPS (Emergency power supply) non va confuso ed è diverso da un gruppo di continuità UPS (Uninterruptible Power Supply). Quest’ultimo infatti funziona a sole apposite batterie e inverter e garantisce continuità di fornitura energetica, evitando per esempio spegnimenti improvvisi di computer o macchinari che devono sempre andare. In casa di rado è necessario un UPS, mentre è molto utile appunto il sistema EPS.

In caso di blackout, dobbiamo azionare l’apposito interruttore EPS, che andrà posto in luogo comodo e magari con nei pressi lampada di emergenza. In alternativa, un po’ più complessa e laboriosa, è possibile installare un interruttore automatico che rileva le interruzioni di rete e scollega l’impianto della casa, permettendo al sistema fotovoltaico di funzionare a isola.

In pratica, avremo comunque un certo tempo privi di corrente, ma una volta azionato avremo la “luce”; al ritorno della rete dovremo riattivare il sistema.

Ma proprio non è possibile evitare i blackout?

Sebbene la tecnologia elettrica abbia fatto grandi miglioramenti rispetto al passato, non è praticamente possibile evitare interruzioni di rete non programmate.

I blackout erano frequenti a ogni temporale fino agli anni 1980, la grande nevicata del 24 novembre 1977 in Emilia Romagna, quella del 6 febbraio 2015 e altre misero senza corrente molte zone anche per giorni. Il 28 settembre 2003 si verificò, senza cause meteo dirette, un blackout totale in tutta Italia, durato diverse ore.

Nel momento del blackout, imprecare e cercare colpevoli serve a poco se non a sfogarsi. Serve invece prepararsi: lampade di emergenza, torce, candele e tenere anche i fiammiferi, batterie di scorta per le torce e powerbank per i cellulari sono le cose più basilari.

Importante dunque se avete un impianto con batterie verificare se esiste il sistema EPS o farlo configurare se non c’è. Avere un fotovoltaico con accumulo e stare al buio ore o giorni suona come oltre al danno la beffa.