Eruzione dello Stromboli, i video ed il punto della situazione
Nel pomeriggio del 3 luglio 2019 una violenta eruzione ha interessato lo Stromboli, causando una vittima e originando una serie di incendi. I video di quanto accaduto.
Alle 16.46 di oggi, una serie di violentissime esplosioni sono avvenute sul vulcano Stromboli, in Italia. La caduta di materiale incandescente ha causato incendi in diverse zone dell'isola: i canadair sono in azione per contenerli. Un escursionista italiano è morto a causa di questa esplosione, una delle più forti che si ricordi da molto tempo a questa parte. I turisti presenti nell'isola, circa un centinaio, si sono riuniti in strada ed alcuni sono scappati in mare.
Si è trattato di una "violenta sequenza esplosiva parossistica - come riporta l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano (INGV) - che ha interessato l'area centro-meridionale della terrazza craterica dello Stromboli".
Il personale dell’INGV che si trovava sul campo ha osservato una colonna eruttiva che si è innalzata per oltre 2 km di altezza al di sopra della area sommitale. La colonna eruttiva era così alta che era visibile da molti chilometri di distanza, come dimostrano i video qui sotto.
Come dicevamo, la caduta di materiale incandescente sui fianchi del vulcano ha causato incendi. Aerei antincendio sono in azione per spegnere i roghi. A parte gli incendi in corso, non si segnalano al momento altre situazioni di criticità.
Lo Stromboli è uno dei numerosi vulcani attivi d'Italia ed è noto in tutto il mondo per il tipo di attività (che viene chiamata "stromboliana") caratterizzata da piccole e frequenti esplosioni, che generalmente non causano danni e non mettono a rischio le persone che si trovano nell'isola. L'esplosione di oggi è stata insolitamente violenta.
Esplosioni parossistiche: meno frequenti ma non rarissime
Come ci ricorda l'INGV in un comunicato, "l’ordinaria attività dello Stromboli consiste in esplosioni di tipo stromboliano che si verificano con cadenza media di 10-20 min dalle bocche sommitali.
Questa tipica attività variabile in intensità è occasionalmente interrotta da esplosioni più energetiche o da esplosioni parossistiche". Queste ultime hanno tempi di ritorno più lungo, ma non sono rarissime: tra i parossismi più forti degli ultimi 100 anni si ricordano quelli del 1919, 1930, 2003 e del 2007.