Dopo la Sicilia anche in Sardegna la siccità fa paura, dichiarato lo stato d'emergenza

A seguito del peggioramento della situazione la giunta regionale, convocata dal Presidente della Regione Alessandra Todde, lo scorso martedì 30 luglio 2024 ha dichiarato lo stato di emergenza per la persistente siccità e la mancanza di acqua potabile.

siccità Sardegna
La siccità ora non è solo un problema della Sicilia, la regione che più di tutte sta pagando un caro prezzo. Purtroppo la persistenza dell’onnipresente anticiclone africano e le altissime temperature medie di questi ultimi mesi hanno aggravato la situazione pure in Sardegna.

La siccità ora non è solo un problema della Sicilia, la regione che più di tutte sta pagando un caro prezzo. Purtroppo la persistenza dell’onnipresente anticiclone africano e le altissime temperature medie di questi ultimi mesi hanno aggravato la situazione pure in Sardegna.

A seguito del peggioramento della situazione la giunta regionale, convocata dal Presidente della Regione Alessandra Todde, lo scorso martedì 30 luglio 2024 ha dichiarato lo stato di emergenza per la persistente siccità e la mancanza di acqua potabile.

Lo scopo del provvedimento, che resterà in vigore sino al prossimo 31 dicembre, è quello di poter mettere in atto i necessari interventi per la gestione dell’emergenza attraverso ordinanze di protezione civile, adottate dalla Presidente della Regione, in deroga alla normativa regionale.

La situazione nell’Isola

L'ambita meta turistica non vede pioggia da settimane, mentre le temperature nella regione continuano a salire. Nei prossimi giorni l'isola sarà interessata da una ondata di calore che spingerà i termometri sopra la soglia dei +40°C, sulle aree più interne dell’entroterra.

Le piogge e i temporali ormai latitano da molte settimane, mentre la somma di effetti fra alte temperature e aumento dei consumi (in vista del clou della stagione estiva), sta favorendo un notevole abbassamento delle risorse idriche presenti sull’Isola.

Sardegna
Le piogge e i temporali ormai latitano da molte settimane, mentre la somma di effetti fra alte temperature e aumento dei consumi (in vista del clou della stagione estiva), sta favorendo un notevole abbassamento delle risorse idriche presenti sull’Isola.

Anche in questo caso sono state le temperature medie troppo elevate a far degenerare la situazione. L'aumento delle temperature medie ha reso più grave l'impatto della siccità, incrementando il tasso di evaporazione dei suoli e aumentando i fabbisogni delle colture e i consumi in tutti i settori. La somma di effetti ha causato una drastica riduzione di portata delle principali fonti idriche sull’Isola.

La decisione del governo regionale

L'annuncio è stato dato dal Consiglio regionale dopo una seduta convocata dalla presidente della Regione autonoma Alessandra Todde. Il Presidente Todde ha dichiarato che "è urgente ricorrere a prime e immediate misure di mitigazione del rischio volte a contenere gli effetti della crisi idrica in atto", aggiungendo che sono necessarie "procedure straordinarie come la dichiarazione dello stato di emergenza".

Secondo i media locali, sono previsti fondi per la gestione dell'emergenza in corso per aiutare a gestire la crisi. La scarsità d'acqua ha colpito drasticamente le attività agricole e industriali, il settore turistico e la vita quotidiana dei cittadini sardi. Un po' lo stesso copione già visto di recente in Sicilia.

Se non pioverà la situazione anche qui rischia di precipitare molto rapidamente, raggiungendo gli stessi livelli già visti in Sicilia ed in altre zone del Mediterraneo, duramente colpite dalla siccità.

Il turismo si attrezza

La Sardegna è una metà turistica molto ambita durante il periodo estivo. La dichiarazione dello stato d’emergenza preoccupa un po' gli imprenditori del settore. Nel frattempo c’è chi si attrezza per poter affrontare l’emergenza.

Sardegna
La Sardegna è una metà turistica molto ambita durante il periodo estivo. La dichiarazione dello stato d’emergenza preoccupa un po' gli imprenditori del settore. Nel frattempo c’è chi si attrezza per poter affrontare l’emergenza.

Per questa stagione la maggior parte delle strutture ricettive si è attrezzata con mezzi propri, facendo ricorso alle cisterne, chi con l’impiego di dissalatori. Se poi l’acqua dovesse mancare si farà ricorso all’acquisto dell’acqua per non chiudere le strutture ricettive.

Si spera quanto prima nell’arrivo delle piogge. Ma non saranno certo i classici temporali di calore a risolvere la situazione, già grave. Non resta che attendere l’arrivo della prossima stagione autunnale per poter sperare nell’arrivo delle piogge, in modo particolare quelle portate dalle intense perturbazioni mediterranee.

E sperare che il prossimo autunno/inverno 2024/2025 non sia caldo e avaro di eventi precipitativi importanti, proprio come l’anno appena trascorso.