Dopo la peggiore siccità degli ultimi 40 anni, nel Corno d’Africa si prevedono piogge sopra la media
I paesi del cosiddetto Corno d’Africa hanno dovuto affrontare una grave crisi alimentare a causa dell’estrema siccità che li ha colpiti nel periodo dal 2020 al 2022.
L'anno scorso ci sono state piogge, talvolta torrenziali, che hanno colpito ancora una volta le popolazioni di alcune zone di quella regione, questa volta non a causa della siccità, ma piuttosto a causa di disastrose inondazioni, provocando centinaia di morti e lo sfollamento di milioni di persone.
Previsioni per la prima stagione delle piogge del 2024 nel Grande Corno d'Africa
Le previsioni stagionali del centro climatico regionale dell'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), il Centro di previsione e applicazioni climatiche dell'IGAD (ICPAC), sono state presentate in un forum sulle prospettive climatiche nel Grande Corno d'Africa, che riunisce scienziati del clima, organizzazioni governative e non, settori governativi e sensibili al clima.
Le ultime previsioni stagionali di quel Centro prevedono condizioni più umide per il periodo da marzo a maggio che interesseranno Kenya, Somalia, Etiopia meridionale, Sud Sudan, Uganda, Burundi, Ruanda e Tanzania nordoccidentale.
Considerata la recente siccità che alcuni di questi paesi hanno sofferto, in linea di principio questa sarebbe una buona notizia. Tuttavia, esiste il rischio che gran parte della popolazione venga colpita, a causa delle gravi inondazioni che potrebbero verificarsi, simili a quelle verificatesi alla fine del 2023.
Secondo l’ICPAC, esiste un rischio elevato di inondazioni nelle aree a rischio da marzo a maggio, che colpiscono le comunità locali e i mezzi di sussistenza, e in quella regione potrebbero verificarsi nuovamente sfollamenti di massa e sofferenze.
Le popolazioni di queste regioni sono state spesso colpite da inondazioni o da siccità disastrose, che hanno portato a gravi crisi alimentari.
Secondo il direttore dell’ICPAC, Guleid Artan, le previsioni, ora pubblicate, evidenziano l’urgenza di un’azione coordinata e di preparazione, sottolineando la necessità di misure proattive per mitigare i potenziali impatti e sfruttare le opportunità offerte dalle precipitazioni previste.
Ha anche menzionato l’importanza che tutti si uniscano nell’impegno a trarre vantaggio dalle informazioni sul clima per uno sviluppo resiliente e sostenibile in tutta la regione.
Forti piogge in alcune regioni del Corno d'Africa: uno degli effetti di El Niño
Nel 2023, la regione del Corno d’Africa è passata da una situazione di estrema siccità a una situazione di inondazioni devastanti. Questo cambiamento avvenuto nella regione è dovuto al passaggio dal fenomeno La Niña a El Niño.
Secondo l'ultimo aggiornamento delle previsioni El Niño durerà fino ad aprile, prima di tornare a condizioni neutre.
Ruolo dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale
L'OMM, oltre alle previsioni stagionali, fornisce una serie di prodotti per la regione, in particolare in situazioni di eventi estremi, nell'ambito del progetto “Early Warnings for All”.
L’OMM ha sostenuto i forum regionali sulle prospettive stagionali nella regione, che forniscono previsioni e informazioni sul clima per supportare i decisori nell’adozione di misure per salvaguardare vite umane e proprietà. Inoltre, l’OMM sostiene settori chiave come l’agricoltura e la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse idriche, la salute e la riduzione del rischio di catastrofi.
Con le previsioni per il periodo da marzo a maggio per la regione del Grande Corno d’Africa, la situazione della sicurezza alimentare potrebbe migliorare, tuttavia la regione deve affrontare molteplici sfide, tra cui la storica siccità del 2020-2022, una regione con conflitti multipartitici, come il Sudan e le inondazioni indotte da El Niño alla fine del 2023. Dopo aver attraversato così tante situazioni estreme, la capacità di risposta delle comunità della regione si indebolisce e le rende vulnerabili all’insicurezza alimentare.