Dopo il fortissimo terremoto in Myanmar il terreno è diventato liquido in molte aree: ecco la spiegazione geologica

Il fenomeno della liquefazione del suolo è ben noto ai geologi, e si verifica spesso dopo forti terremoti. Il risultato finale di questo processo è la trasformazione del terreno solido in liquido. Nell'articolo, i video e la spiegazione del fenomeno.

Il 28 marzo 2025, alle 07:20 ora italiana, un fortissimo terremoto di magnitudo Mw 7.7 ha devastato la regione centrale del Myanmar, in passato noto come Birmania, una nazione del Sudest asiatico che confina con India, Bangladesh, Cina, Laos e Thailandia. L'epicentro del sisma, tra i più forti registrati sulla Terra negli ultimi anni, è stato localizzato a pochi chilometri a ovest di Mandalay, la seconda città più popolosa del Paese.

I danni sono enormi, facendosi sentire anche a molte centinaia di km dall'epicentro, e il numero di vittime è salito già a 1700, anche se probabilmente il bilancio finale sarà peggiore. La giunta militare al potere in Birmania ha dichiarato una settimana di lutto nazionale, mentre si cercano ancora sopravvissuti sotto le macerie.

Acqua che ribolle fuoriuscendo dal terreno dopo il terremoto

Intanto, dalle regioni più colpite, continuano ad arrivare video e testimonianze di fenomeni particolari post-sisma. Tra questi, il fenomeno noto come "liquefazione del suolo". Nei video e nelle foto pubblicati sulle reti, alcuni dei quali riportiamo in questo articolo, si vede l'acqua fuoriuscire dal suolo nelle aree colpite dal terremoto.

Il terreno ribolle, con l'acqua che fuoriesce trascinando con sé sabbia ed altri sedimenti, allagando ampie zone e formando dei curiosi vulcanelli di fango. In certi casi si nota come l'acqua torni a sgorgare dai pozzi e dalle pompe d'acqua.

Cos'è la liquefazione del suolo?
Questo fenomeno avviene generalmente in terreni sabbiosi dove c'è una saturazione di acqua. Il violento scuotimento del terreno causato da un terremoto, fa aumentare fortemente la pressione dell'acqua dentro i sedimenti, che si trasformano da solido in fluido. L'acqua cerca una via di fuga verso la superficie, formando ad esempio il curioso fenomeno dei vulcanetti di fango.

Se questo fenomeno si verifica dove ci sono case e infrastrutture, può causare gravi danni, rendendo instabili le fondazioni e facendo crollare gli edifici.

La liquefazione del suolo a seguito di forti terremoti è stata osservata molte volte, ad esempio dopo il terremoto di Kobe del 1995 (Giappone), dopo il sisma di Christchurch nel 2010 e 2011 (Nuova Zelanda), dopo il fortissimo terremoto del 6 febbraio 2023 tra Siria e Turchia, ed anche in Italia, ad esempio nella regione dell'Emilia Romagna dopo i terremoti del maggio 2012.

Altre cose da sapere sul terremoto di venerdì

Secondo quanto riporta l'INGV (Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano), la rottura lungo la faglia che ha generato il terremoto di venerdì scorso ha avuto una durata di circa 90 secondi e sembrerebbe aver attivato una sezione di circa 200 km della Sagaing Fault, una delle faglie attive e sismicamente più pericolose del sud-est asiatico. Gli effetti, come si vede anche nel video qui sotto, sono stati devastanti.

Il Myanmar, informa l'INGV, è situato in una zona di collisione tettonica tra la placca indiana e la parte sud-orientale della placca eurasiatica. In questa regione si localizza il margine trasforme della placca indiana, che governa la maggior parte della deformazione tettonica attiva a sud dell’Himalaya orientale.

A partire dal Cenozoico, il movimento verso nord-est della placca indiana ha fatto sì che l’India e il Myanmar occidentale si muovessero rispetto al sud-est asiatico. Questo ha causato la compressione della crosta terrestre a nord dell’India, la subduzione della placca indiana sotto la Sundaland occidentale e la spinta laterale di blocchi di crosta attorno alla parte orientale dell’Himalaya.

Fonti dell'articolo

INGV Terremoti - Inquadramento sismotettonico dell’area colpita dal terremoto (Mw 7.7) in Myanmar del 28 marzo 2025 - https://ingvterremoti.com/2025/03/29/inquadramento-sismotettonico-dellarea-colpita-dal-terremoto-di-mw-7-7-del-myanmar-del-28-marzo-2025/