Dall’estate tardiva all’autunno con la A maiuscola: ecco perché
Primi assaggi di freddo domenica scorsa, caldo tardo estivo a metà settimana e autunno inoltrato dal fine settimana. Analizziamo le cause di questi sbalzi termici.
Il fenomeno del föhn sconvolge i nostri riferimenti stagionali: in poche ore siamo passati dal freddo mattutino pre invernale al caldo tardo estivo e altrettanto in fretta vedremo arrivare il vero autunno. Nel fine settimana è atteso maltempo diffuso lungo la penisola con le prime nevicate sull’arco alpino. Sono questi gli effetti di particolari configurazioni bariche, ben note ai meteorologi. Pochi lo sanno, ma esistono veri e propri “tipi di tempo” e la loro individuazione e analisi era un metodo previsionale utilizzato prima del diffondersi dei modelli ad alta risoluzione.
Il föhn alpino o nord föhn: flussi da NW con venti di caduta a sud della Alpi
La configurazione barica responsabile dell’inconsueto ma non certo imprevisto sbalzo in aumento delle temperature non è una novità per i previsori meteo abituati ad usare metodi basati non solo sui modelli, ma anche sull’esperienza e conoscenza del territorio. La presenza di un robusto massimo di alta pressione sull’Irlanda con un promontorio esteso verso il Mare del Nord è tipica per innescare il movimento da nord a sud di fronti freddi, sospinti intense da correnti da nordovest.
Questi flussi devono fari i conti con la presenza dell’arco alpino che costituisce un vero e proprio sbarramento al loro passaggio. Le nubi si addensano sopravvento nel versante nordalpino, scaricando precipitazioni talora abbondanti. Il flusso così bloccato fa aumentare la pressione a nord delle Alpi mentre crea una piccola depressione sottovento. La differenza di pressione è uno dei segnali previsionali del verificarsi del föhn, più è elevata, più i venti di caduta saranno intensi. Il vento, discendendo nel versante sudalpino, comprime le masse d’aria, inducendo un processo di riscaldamento ed essicamento delle stesse. Il risultato è il repentino aumento delle temperature nel fondovalle e in Valpadana che ha portato valori decisamente anomali per la stagione, fino a 27-28°C in alcune località del nord.
La “Genova Low” porterà il maltempo autunnale
La situazione sinottica di questi giorni è veramente dinamica ed evolutiva. Nelle prossime 48 ore l’alta pressione atlantica si sposterà più a ovest, estendendosi fino alla Groenlandia. Una profonda saccatura in quota potrà così approfondirsi verso il Mar Mediterraneo. L’aria fredda entrando nel Golfo del Leone formerà una ampia depressione mediterranea. L’Italia si troverà inizialmente nel settore sciroccale di questa depressione, con l’attivazione di correnti meridionali perturbate lungo la nostra penisola e un susseguirsi di fronti caldi e freddi.
Un primo fronte porterà maltempo fra sabato e domenica dapprima sul nordovest quindi anche su Sardegna, centro Italia e nordest. Nevicate in questa prima fase ancora solo a quote alte alpine in quanto dominerà lo scirocco. Probabile anche il richiamo di polvere e sabbia sahariana, soprattutto al centro sud dove inizialmente aumenteranno le temperature.
Fra domenica e lunedì è probabile la formazione della classica “depressione sul golfo di Genova”, in forma allungata meridiana. Maltempo su quasi tutta la penisola con precipitazioni anche abbondanti al nordovest, settori tirrenici e a ridosso delle Alpi orientali. Complice l’ingresso di aria più fredda la neve imbiaccherà le Alpi anche da quote di media montagna, 1300-1700 m a seconda delle zone. Presto però per i dettagli, queste situazioni sono ben individuali nella configurazione generale e nella tendenza, mentre le zone più colpite dai fenomeni possono variare anche poche ore prima, altrettanto il limite delle nevicate. Seguite dunque i nostri aggiornamenti, ma tenete ombrelli pronti e occhi puntati su eventuali allerta meteo.