Curiosità meteo e ambientali dello sbarco sulla Luna

Cinquant’anni fa il primo uomo nella storia ha messo piede per la prima volta sulla Luna. Fu un’impresa storica, importante anche per la meteorologia e l’ambiente. Ecco perché.

Sorgere della Terra (Earthrise in inglese) è il nome della fotografia fatta dall'astronauta William Anders la vigilia di Natale 1968 durante la missione Apollo 8. Questa foto è stata di stimolo e riferimento per la nascita dei movimenti ambientalisti

Era il 20 luglio 1969 alle 20:17:40 ora UTC (le 22:17:40 in Italia) quando allunò il modulo lunare LEM, di nome Aquila in quella missione. Sei ore dopo l’astronauta Neil Armstrong posava piede sulla luna e pronunciò la storica frase “Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità. La missione era partita quattro giorni prima, il 16 luglio 1969 alle 13:32:00 UTC da Cape Kennedy, in Florida.

Quell’impresa, annunciata nel 1962 da J.F.Kennedy nel contesto della corsa allo spazio che contrapponeva Usa e l’ex Unione Sovietica, ha portato tanti benefici all’umanità. Il balzo in avanti fu anche, indirettamente, per la meteorologia e l’ambiente.

Il primo satellite meteo

Ancor prima dello sbarco sulla luna, la corsa alla conquista dello spazio portò al lancio del primo satellite meteorologico. Vanguard 2 fu lanciato dagli USA il 17 febbraio 1959 ma la missione non ebbe successo. Così il primato storico spetta a TIROS-1, lanciato il 1 aprile 1960 e operativo per 78 giorni.

A questo satellite si deve la prima immagine da satellite ad uso meteorologico, la qualità era scarsa e da allora si sono fatti enormi progressi. Il primo satellite meteo europeo, il Meteosat, fu lanciato il 23 novembre 1977 e oggi è alla terza generazione. Allora per ricevere le immagini dei satelliti meteo occorrevano sofisticate e costose strumentazioni, ora le trovate comodamente da casa sul portale ilmeteo.net.

Apollo 11 e le previsioni meteo

Gran parte del progresso delle previsioni meteo si deve proprio alle ricadute delle spedizioni spaziali. i miglioramenti e ricadute nella modellistica, nei computer sempre più potenti e nelle telecomunicazioni consentirono un grande miglioramento anche della meteorologia

La stessa missione Apollo 11 richiedeva per la sua pianificazione previsioni più precise possibile. Fu così costituito un apposito team di meteorologi, il Spaceflight Meteorology Group (SMM). Il lancio di Apollo 11 era in una stagione, luglio, in cui i temporali in Florida sono molto frequenti, ma il team di meteorologi individuò bene una finestra con tempo più stabile nella prima mattina del 16 luglio.

Al momento del lancio la temperatura era di 30°C con cielo parzialmente nuvoloso per stratocumuli e coperto per cirri, il vento debole, 5 nodi da SW. Secondo alcune notizie il rientro fu spostato in altra zona dell’oceano Pacifico proprio a causa del meteo avverso, e così gli astronauti poterono ammarare con 27°C, cielo nuvoloso, vento 17 nodi da est.

Astronauti posano la bandiera USA sulla Luna. Le missioni Apollo hanno raccolto anche dati meteo lunari

Il tempo sulla luna

Dal diario di bordo, oggi consultabile sui siti NASA, si riscontra che gli astronauti trovarono circa 82°C al sole e -106°C all’ombra. Sulla luna infatti non c’è atmosfera, a riprova di quanto è importante questa sottile pellicola, fragile e delicata, che protegge invece il nostro pianeta con ossigeno e gas serra in giusta dose. Buzz Aldrin, il secondo astronauta sbarcato poco dopo di Armstrong, a un certo punto ha riferito di avere freddo e ha corretto un piccolo problema al controllo termico sulla sua tuta.

Durante le missioni Apollo 15 e 17, gli astronauti installarono dei termometri a varie profondità sulla superficie lunare, che inviarono dati alla NASA per diversi anni. Inizialmente sembrava osservarsi un aumento di temperatura col tempo, poi si scoprì che la causa non era calore interno alla luna o solare, ma il terreno mosso dai passi degli astronauti che faceva assorbire più luce solare e riscaldare il terreno sottostante.

Curiosità ambientali

Anche sulla luna ci sono oggi rifiuti umani, fra cui 70 veicoli di vario tipo, batterie ad energia nucleare, 5 bandiere americane, palline da tennis e da golf, 12 paia di scarpe e un centinaio di sacche con rifiuti organici degli astronauti. Queste ultime, sarebbero preziose per la NASA e per analizzare cosa succede ai batteri e se e quanto resistono alcune forme di vita in quelle condizioni estreme.

Naturalmente, non intendiamo con questo dire che andare sulla luna sia una cosa negativa, ed anzi proprio due foto storiche delle missioni Apollo, Earth rise e Blue Marble, sono state di stimolo per la nascita dei movimenti ambientalisti e per sensibilizzare a quanto è unico il nostro pianeta.