Crisi climatica, l'estate 2023 la più calda mai registrata: l'anno in corso potrebbe battere ogni record
L'estate del 2023 è stata la più calda di sempre secondo i dati raccolti da Copernicus nell'ultimo bollettino climatico, ed il 2023 sta per superare il 2016 come l'anno più caldo. Anche agosto ha battuto nuovi record. Situazione di forte riscaldamento degli oceani. Ecco tutti gli aggiornamenti sulla crisi climatica in corso.
Il servizio relativo ai cambiamenti climatici di Copernicus, Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell’UE, pubblica regolarmente bollettini climatici mensili che riportano i cambiamenti osservati nella temperatura dell’aria superficiale globale, nella copertura di ghiaccio marino e variabili idrologiche.
In un comunicato stampa diffuso il 6 settembre, intitolato "Estate 2023: la più calda mai registrata", vengono indicati i dati climatici dell’estate boreale 2023, climatologicamente conclusasi il 31 agosto, e la temperatura della superficie del mare. Tutti i risultati riportati si basano su analisi generate al computer utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
L'estate boreale del 2023: la più calda mai registrata
I dati, riassunti da Copernicus, sono questi:
- La stagione estiva boreale (giugno-luglio-agosto) del 2023 è stata la più calda mai registrata a livello globale con un ampio margine, con una temperatura media di 16,77°C, 0,66°C sopra la media.
- La temperatura media in Europa per l'estate appena conclusa è stata di 19,63°C. Sono 0,83°C sopra la media, e questo dato la fa diventare la quinta stagione estiva più calda da quando ci sono dati.
- L'estate 2023 ha fatto registrare anomalie record di temperature superficiali del mare (SST). Valori da record nel Nord Atlantico e a livello oceanico globale. Le anomalie nelle temperature marine sono proseguite anche ad agosto.
- L’estate 2023 ha visto ondate di caldo marino in diverse aree dell'Europa, per esempio intorno all’Irlanda e al Regno Unito a giugno, e nel Mediterraneo a luglio e agosto.
- L'estate del 2023 ha visto precipitazioni superiori alla media su gran parte dell'Europa occidentale e sulla Turchia, con il superamento dei record locali di precipitazioni, che hanno portato in alcuni casi a inondazioni. Precipitazioni sopra la media anche nell'America settentrionale e nord-orientale, in parti dell'Asia, in Cile e Brasile e nell'Australia nord-occidentale.
- Al contrario, condizioni più secche rispetto alla media sono sperimentate dall'Islanda, l’arco alpino, la Scandinavia settentrionale, l’Europa centrale, gran parte dell’Asia, il Canada, il Nord America meridionale e gran parte del Sud America. In alcune regioni, queste condizioni di siccità hanno portato a significativi incendi, come quelli molto estesi che hanno colpito la Grecia.
Il mese di agosto appena finito: il più caldo mai registrato
Sempre secondo i dati riportati dal bollettino di Copernicus, Agosto 2023 è stato l’agosto più caldo mai registrato a livello globale e il più caldo rispetto a tutti gli altri mesi, fatta eccezione per il luglio 2023.
La temperatura media globale dell’aria superficiale nel mese di agosto 2023 (pari a 16,82°C) è stata di 0,71°C più calda rispetto alla media 1991-2020 relativa ai mesi di agosto, e di 0,31°C più calda rispetto al precedente agosto più caldo mai registrato, quello del 2016.
L’anomalia della temperatura globale per i primi 8 mesi del 2023 (gennaio-agosto) è la seconda più calda mai registrata, solo 0,01°C sotto quella del 2016, che è attualmente l’anno più caldo mai registrato.
Si stima che il mese sia stato di circa 1,5°C più caldo rispetto alla media preindustriale del periodo 1850-1900. Le ondate di caldo si sono susseguite nel mese scorso in diverse regioni dell’emisfero settentrionale, tra cui l’Europa meridionale, gli Stati Uniti meridionali e il Giappone. Temperature ben al di sopra della media si sono verificate in Australia, in diversi paesi del Sud America e in gran parte dell’Antartide.
Dati allarmanti anche dalle temperature marine: ad agosto le temperature medie globali della superficie del mare hanno continuato ad aumentare. Ogni giorno, dal 31 luglio al 31 agosto 2023, la temperatura media globale della superficie del mare ha superato il precedente record di marzo 2016. Agosto nel suo complesso ha visto la temperatura media mensile globale della superficie del mare più alta mai registrata in tutti i mesi, pari a 20,98°C, ed è stata ben al di sopra della media di agosto, con un'anomalia di 0,55°C.
Le temperature della superficie del mare del Nord Atlantico hanno superato il 5 agosto il precedente record giornaliero di 24,81°C, stabilito nel settembre 2022, e quasi ogni giorno da allora è rimasto al di sopra di questo livello, raggiungendo un nuovo record di 25,19°C il 31 agosto. Le condizioni delle ondate di caldo marino si sono sviluppate nell’Atlantico settentrionale a ovest della penisola iberica, ma si sono ridotte nella maggior parte del Mediterraneo. Le condizioni di El Niño hanno continuato a svilupparsi sul Pacifico orientale equatoriale.
Cosa ci riserverà il 2023?
Diversi climatologi non escludono che il 2023 si converta nell'anno più caldo di sempre da quando abbiamo a disposizione registrazioni. Ad influire, oltre agli effetti delle emissioni di gas serra di cui siamo responsabili noi umani, anche gli effetti di El Niño. Le temperature, che già stanno aumentando nella cornice della crisi climatica scatenata dall'uomo (prevista da anni da migliaia di lavori scientifici, una situazione che si sta purtroppo compiendo), stanno ulteriormente aumentando per gli effetti di questo fenomeno climatico temporaneo.
Secondo Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service (C3S): "I record della temperatura globale continuano ad essere battuti nel 2023, con l'agosto più caldo che segue il luglio e il giugno più caldi, portando all'estate boreale più calda da noi mai registrata dal 1940 ad oggi. Il 2023 è attualmente classificato come il secondo più caldo, con soli 0,01°C dietro al 2016, quando ci sono ancora quattro mesi rimanenti alla fine dell'anno".
"Le prove scientifiche sono schiaccianti - aggiunge Burgess - continueremo a vedere nuovi dati climatici ed eventi meteorologici estremi più intensi e frequenti, tutti fenomeni che incidono sulla società e sugli ecosistemi, finché non smetteremo di emettere gas serra”.