Coronavirus, rinviata la COP 26 - Conferenza ONU sul clima

Come per le Olimpiadi e altri grandi eventi, anche il prossimo vertice sul clima dell’ONU slitta in avanti a causa dell’epidemia di COVID-19. Quali le conseguenze sul negoziato?

glasgow
Il grande centro conference di Glasgow, dove a breve sarebbero iniziati i preparativi per ospitare circa 30000 delegati e osservatori della COP 26, conferenza sul clima ONU ora rimandata per l'emergenza Coronavirus

Una decisione ormai data per scontata da giorni, arrivata mercoledì sera 1 aprile e comunicata con una nota ufficiale dell’UNFCCC. La Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, la COP 26 prevista a Glasgow e co organizzata con l’Italia a novembre 2020, è stata rimandata.

La decisione è stata presa dall’ufficio di Presidenza della COP, congiuntamente con i governi inglese e italiano, co organizzatori dell’evento. Alla luce degli effetti in corso in tutto il mondo di COVID-19, sottolinea la nota UNFCCC, non è più possibile tenere una COP26 ambiziosa e inclusiva nel novembre 2020.

Salta anche la COY, la COP dei giovani in Italia

Come per la COP 26, anche l’evento negoziale preparatorio previsto in Italia a ottobre, in occasione del quale era prevista una speciale COY, è rimandata a data da destinarsi. A questo evento il Ministro Sergio Costa aveva invitato anche la giovane attivista Greta Thunberg.

"Mentre abbiamo deciso di rinviare la COP26, compresi gli eventi pre-COP e Gioventù per il clima ", ha dichiarato il Ministro Sergio Costa, “restiamo pienamente impegnati a far fronte alla sfida dei cambiamenti climatici.”

Il Ministro dell’Ambiente Italiano aggiunge inoltre che “La lotta ai cambiamenti climatici richiede un'azione forte, globale e ambiziosa. La partecipazione delle giovani generazioni è un imperativo e siamo determinati a ospitare l'evento Giovani per il clima, insieme agli eventi pre-COP e di sensibilizzazione. Continueremo a lavorare con i nostri partner britannici per offrire una COP26 di successo."

Quali conseguenze sul negoziato?

Il dilazionare dell’azione sul clima non è certo positivo, a glasgow andava completata l’applicazione dell’art.6 dell’Accordo di Parigi, incagliatosi a COP 25 di Madrid, e le nazioni devono presentare i nuovi NDC, i piani nazionali di riduzione delle emissioni.

Le emissioni serra, come quelle inquinanti, sono in calo in tutto il mondo per l’emergenza Covid-19, ma è un calo temporaneo, per necessità e non per virtù. Diventa quanto mai importante dunque preparare una ripresa post emergenza basata su politiche low carbon. L’occasione, viene spontaneo dirlo, è unica per cambiare verso uno sviluppo verde l’economia mondiale.

Al proposito infatti la segretaria esecutiva UNFCCC Patricia Espinosa ha detto che “ COVID-19 è oggi la minaccia più urgente per l'umanità, ma non possiamo dimenticare che il cambiamento climatico è la più grande minaccia per l'umanità a lungo termine. Presto le economie si riavvieranno. Questa è un'opportunità per le nazioni di riprendersi meglio, di includere i più vulnerabili in quei piani e un'opportunità per modellare l'economia del 21 ° secolo in modi che siano puliti, verdi, sani, giusti, sicuri e più resistenti. Nel frattempo, continuiamo a sostenere e sollecitare le nazioni a rafforzare significativamente le ambizioni climatiche in linea con l'accordo di Parigi".

Quando si terrà COP 26?

La conferenza ONU sui cambiamenti climatici non è cancellata bensì rimandata al 2021. Altrettanto l’evento preparatorio previsto in Italia associato alla COY, COP dei giovani. E’ presto per ipotizzare nuove date, che saranno decise a tempo debito a seguito di discussioni fra le parti dell’UNFCCC.

Nel frattempo, la complessa macchina negoziale UNFCCC non è del tutto ferma, i meeting tecnici degli organi sussidiari SBI e SBSTA, previsti a fine maggio a Bonn, sono rinviati a ottobre.

Il rinvio di COP 26 peraltro si sovrappone alle elezioni USA di novembre, aprendo incognite in base agli esiti delle rielezione o meno di Donald Trump, che come noto ha annunciato l’uscita degli USA dall’Accordo di Parigi, uscita che diverrà operativa proprio a novembre 2020.

Al momento non si parla di tenere COP 26 in modalità teleconferenza, benchè difficile da realizzarsi con i meccanismi negoziali attuali, potrebbe essere questa l’occasione per ripensare, soprattutto per i seminari e i side event, in modalità virtuale anche le COP, probabile infatti che con il coronavirus dovremo imparare a convivere a lungo.