COP28: qualche speranza dal vertice sul clima ma arrivano preoccupanti dati WMO. Il nucleare può essere la soluzione?

La Conferenza del Clima di Dubai si apre con l’ennesimo allarme inascoltato del WMO ma c’è anche la buona notizia: Sultan Ahmed Al Jaber ha mediato un accordo per finanziare il Loss&Damage. Per opposto jet privati e nucleare sono al centro delle polemiche alla COP28.

Il centro esposizioni di Dubai, dove si svolse l’EXPO 2020, ora sede della COP28. Foto diy13 - stock.adobe.com

Fervono i lavori alla COP28 è in corso di svolgimento nell’energivora città di Dubai. Nonostante le polemiche e gli appelli al boicottaggio, sono attesi ben 70000 partecipanti. Grande assente Papa Francesco, che ha rinunciato all’ultimo per motivi di salute.

Nei primi giorni sono in corso i discorsi di capi di Stato e Primi ministri da molti dei 200 paesi ora afferenti all’UNFCCC. Altri grandi assenti anche qui, non partecipano il Presidente USA Joe Biden e il premier della Cina Li Qiang.

Nei primi giorni c’è stata qualche sorpresa e alcuni segni di speranza, ma anche tante contraddizioni in questo importante vertice.

La buona notizia, parte il Loss&Damage

Il primo giorno di una Conferenza delle Parti di solito è poco importante e destinato alle cerimonie di apertura. Quest’anno non è stato così e un primo risultato è arrivato col discorso del Presidente COP28 Sultan Ahmed Al Jaber, che ha annunciato di aver mediato un accordo per far partire il fondo sulla perdita e danni da eventi estremi, ottenendo anche finanziamenti dai paesi maggiori emettitori storici.

Sultan Ahmed Al Jaber ha dichiarato “Oggi abbiamo fatto la storia. È la prima volta che una decisione viene adottata il primo giorno di una Cop. E anche la velocità con cui lo abbiamo fatto è storica”.

A finanziare il meccanismo per risarcire i paesi in via di sviluppo dai danni da eventi meteoclimatici estremi saranno vari paesi, fra cui la Germania, Italia ed Emirati Arabi Uniti con 100 milioni di dollari, scarso invece l’impegno USA fermi a 16 milioni.

Cattive notizie dal WMO con lo stato del clima 2023

La fisica del clima non si accontenta di promesse e di dollari, ma richiede drastici tagli di emissioni che come detto non sono in discussione a COP28.

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha presentato il consueto Stato del clima, aggiornato al 2023.

I dati preliminari confermano che il 2023 sarà il più caldo mai registrato, con circa +1.4°C sul livello preindustriale, a un soffio dai fatidici 1.5°C. Le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto livelli record nel 2023 e continuano ad aumentare. Oceani più caldi, alti livelli del mare e minimi storici nel ghiaccio dell'Antartide sono altri segnali allarmanti.

COP 28
Il simbolo della COP 28 di Dubai.

Gli eventi climatici estremi stanno causando impatti gravi, con onde di calore, incendi e inondazioni che minacciano sicurezza alimentare e popolazioni vulnerabili. Il rapporto cita anche la temperatura record di 48.2°C registrata in Sardegna il 24 luglio scorso, a soli 0.6°C dal record assoluto Europeo registrato in Sicilia nel 2022.

Il WMO conclude che la situazione richiede azioni urgenti per affrontare la crisi climatica.

Rispunta il nucleare, volano centinaia di jet privati.

Si parlava di contraddizioni, una di queste sono i jet privati e di Stato, ben 319 sono quelli attesi all’aeroporto internazionale di Dubai. Polemiche in UK, il premier Sunak, l’ex premier Cameron e anche l’ambientalista Re Carlo III sono volati a Dubai con tre distinti voli privati.

Altra decisione spacciata per positiva ma accolta negativamente dagli ambientalisti, il tentativo di rilancio del nucleare come presunta soluzione del clima.

In una dichiarazione congiunta alla Cop28, circa venti Paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Francia e gli Emirati Arabi Uniti, hanno proposto di triplicare le capacità energetiche nucleari globali entro il 2050 rispetto al 2020. L'obiettivo è ridurre la dipendenza da carbone e gas, causa di importanti emissioni serra. John Kerry, inviato americano per il clima, ha annunciato la proposta a Dubai, in collaborazione con altri leader. Da notare che Cina e Russia, attuali principali costruttori di centrali nucleari, non hanno aderito alla dichiarazione.

L’Italia a COP28

Folte le delegazioni italiane, sia a livello governativo che di enti scientifici e organizzazioni ambientaliste.

Anche la Presidente del Consiglio dell’Italia Giorgia Meloni è arrivata, con volo di Stato, a Dubai. Ha fatto colpo e anche discutere la sua dichiarazione contro al cibo sintetico, a suo dire destinato ai poveri mentre i ricchi avrebbero quello naturale. Il tema naturalmente è ben più complesso, e meriterà che ci torniamo con un articolo di approfondimento.

Riguardo all’accordo sul nucleare, l’Italia non è fra i paesi aderenti, ma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aggiunto che non ha preclusioni su questa fonte energetica.

ll WWF Italia critica il discorso di Giorgia Meloni alla COP28, sottolineando la mancanza di azioni concrete sulle emissioni di gas e petrolio, e evidenziando la subalternità del governo agli interessi delle partecipate oil&gas. Alcuni osservatori inoltre fanno notare la contraddizione del recente accordo fra società italiane e degli Emirati con contratti per 13 miliardi di dollari per lo sviluppo di due giacimenti di gas.