COP 29, il WMO lancia quattordici progetti di allerta meteo precoce per informare e proteggere dagli eventi estremi

Presentata a COP 29 l'iniziativa Early Warnings for All. I sistemi di allerta precoce multi-rischio sono anche strumenti di adattamento e di resilienza Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nel 2022 però ribadisce: servono soldi, ma bisogna comunque limitare le temperature entri 1.5°C e abbandonare i combustibili fossili.

Gli smart phone sono uno dei mezzi più rapidi ed efficienti per diffondere gli allerta meteo rapidi. Tuttavia hanno dei limiti: le batterie si possono esaurire e proprio durante gli eventi estremi possono interrompersi le comunicazione telefoniche e internet. Servono anche altri mezzi, anche con semplici megafoni a voce.

L’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO) ha presentato in un side event ad alto livello alla COP 29 di Bakù, in Azerbaijan, i nuovi progetti per far si che gli allerta meteo precoci raggiungano tutta la popolazione mondiale.

Già alle COP precedenti se ne era parlato, ed ora in questo evento alla presenza del Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres e di alcuni Capi di Stato sono stati presentati ai media, a delegati e osservatori presenti a COP29 i dettagli dei nuovi progetti per estendere la copertura geografica dei messaggi di allertamento rapido.

Cosa sono e i problemi degli allerta meteo precoci: i punti chiave

Early Warming system, sistema di allertamento precoce, sono avvisi rapidi e tempestivi che precisano l’arrivo dettagliato o la presenza già in corso di eventi meteo estremi, come tornado, piogge torrenziali, onde di piena, ecc. Sono quindi una sorta di secondo livello degli allerta meteo generici e 24-48 ore ma con maggior dettaglio per proteggere e salvare la vita umana in primis, oltre che i beni e le cose materiali.

Early Warming system, sistema di allertamento precoce, sono avvisi rapidi e tempestivi che precisano l’arrivo dettagliato o la presenza già in corso di eventi meteo estremi, come tornado, piogge torrenziali, onde di piena, ecc.

Già nel 2020 se ne parlava, il problema è che ancora oggi una larga parte della popolazione dei paesi in via di sviluppo, ma anche in Italia per certi versi, non è raggiunta dagli allerta rapidi. Il problema non è solo di previsione meteo ed emissione dell’avviso, ma anche di comunicazione.

Nel comunicato stampa, il WMO evidenzia questi punti chiave e queste criticità:

  • I servizi di allerta precoce garantiscono un ritorno sull'investimento decuplicato
  • I progressi sono irregolari e gli impatti dei disastri sono sproporzionati
  • Il caldo estremo sta diventando una delle principali cause di morte
  • La COP29 deve realizzare un nuovo obiettivo finanziario per il clima

Il side event a Bakù

Ricordiamo che le COP sono conferenze ibride. L’obiettivo è il negoziato ONU sull’applicazione della Convenzione sul Clima , alla presenza dei delegati dei 198 stati membri UNFCCC, di osservatori delle ONG e dei media. Si svolgono però anche tanti eventi collaterali sotto forma di seminari, conferenze e tavole rotonde anche alla presenza di esponenti dei governi.

Nel side event di cui parliamo sono stati presentati 14 progetti per estendere l’iniziativa iniziativa Early Warnings for All (EW4All) ad altri 30 paesi.

Presente il Segretario Generale ONU António Guterres, che ha dichiarato: "Questo è sulla buona strada per essere l'anno più caldo nella storia. Ha bruciato paesi e comunità con temperature che hanno spinto i limiti della resistenza umana. E in tutto il mondo abbiamo assistito a piogge e uragani da record, incendi storici e siccità mortali". Guterres ha inoltre sottolineato che investire negli allerta non è un lusso o uno spreco, ma una necessità, in quanto il ritorno economico è dieci volte l’investimento.

Sugli stanziamenti necessari si è soffermato il presidente della COP29, Mukhtar Babayev, secondo il quale servono fino a 16 miliardi di dollari all'anno. Presenti anche Il Presidente d'Etiopia, Taye Atske Selassie, che ha ricordato che il suo paese è stato colpito da opposte siccità ed alluvioni catastrofiche, per cui col servizio meteo nazionale sono impegnati a rafforzare gli investimenti nella capacità idrometeorologica e negli allarmi precoci. Presenti e intervenuti infine i presidenti delle Maldive e della Grecia.

Stato dell’arte dei sistemi di allerta precoce multi-rischio: luci e ombre

Il rapporto globale MHEWS 2023 presenta alcune buone notizie, con progressi importanti: la copertura dei sistemi di allerta precoce è ai massimi dal 2015. Tuttavia, ci sono ancora molti paesi con sistemi incompleti o mancanti, in questi gli eventi meteo estremi causano sei volte più morti rispetto a quelli meglio equipaggiati.

Nonostante 53 progetti attivi in 103 paesi, metà dei paesi africani e solo il 40% in America Latina hanno sistemi di allerta efficaci. Lacune nei pilastri chiave, come la conoscenza del rischio e l’azione tempestiva, richiedono maggiori investimenti e impegno politico.

Al side event a COP29, il segretario ONU Guterres ha sottolineato l’urgenza di stanziare più fondi per l’azione climatica e per le allerte precoci. La tecnologia c’è, ora servono volontà e risorse.

Appello all'azione sul caldo estremo

I relatori dell'evento hanno concordato e più volte sottolineato che uno dei problemi più urgenti è affrontare la crescente crisi del caldo estremo. Miliardi di persone in tutto il mondo stanno morendo sotto un caldo sempre più intenso. Oltre il 70 percento della forza lavoro globale, 2,4 miliardi di persone, è ad alto rischio di caldo estremo.

Antonio Guterres ha lanciato un appello all'azione sul caldo estremo migliorando la cooperazione internazionale in quattro aree critiche: prendersi cura dei vulnerabili, proteggere i lavoratori, rafforzare la resilienza delle economie e delle società utilizzando dati e scienza, ed infine la cosa più importante e ben nota: limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C eliminando gradualmente i combustibili fossili e aumentando gli investimenti nelle energie rinnovabili.