COP 24: come è andata?
Approvato Katowice Rulebook per applicazione dell’accordo di Parigi sul Clima. L’Italia si candida per l’edizione 2020. Ecco cosa si è deciso nel COP24 del dicembre 2018 e cosa manca.
Previsioni azzeccate a Katowice, coi delegati costretti a negoziare a oltranza notte e giorno. Solo sabato sera il Presidente di COP 24 Michał Kurtyka, viceministro dell’Ambiente della Polonia, ha potuto battere il martelletto sul banco dicendo "so it’s decided", così è deciso.
António Guterres, segretario generale dell'ONU, ha dichiarato: "l'approvazione del programma di lavoro per gli accordi di Parigi è la base per un processo di trasformazione che richiederà un'ambizione rafforzata dalla comunità internazionale"; insomma, un modo diplomatico per dire che il risultato è insufficiente. La causa della scarsa ambizione risiede, come noto, nell’opposizione dei paesi produttori di petrolio e gas, a cui ora col cambio dei vertici politici si sono aggiunti USA e Brasile.
Il libro delle regole di Katowice
Il pacchetto di Katowice stabilisce in che modo i paesi forniranno le informazioni sui loro impegni di azione per il clima NDC National Determinate Contribution, previsti dall’Accordo di Parigi ma presi su base volontaria e finora non uniformi nei metodi. Queste informazioni comprendono misure di mitigazione e adattamento, nonché dettagli sul sostegno finanziario per l'azione per il clima nei paesi in via di sviluppo.
La segretaria esecutiva UNFCCC, Patricia Espinosa, ha dichiarato: "Questo è un risultato eccellente! Il sistema multilaterale ha prodotto un risultato solido. Questa è una tabella di marcia per la comunità internazionale per affrontare in modo decisivo il cambiamento climatico ". Restano invece scarsi o nulli i risultati riguardo il finanziamento del fondo climatico verde in cui sono previsti stanziamenti di 100 miliardi di dollari all’anno dal 2020 a carico dei paesi industrializzati per l’aiuto a quelli in via di sviluppo. Disaccordo e rimandata anche la revisione dei meccanismi di mercato e di contabilizzazione della CO2.
Giudizio negativo delle organizzazioni ambientaliste
Negativo il giudizio di molte organizzazioni ambientaliste; Clément Sénéchal di Greenpeace, ha dichiarato che “si è scavato un fossato tra la realtà dei cambiamenti climatici descritta dalla scienza, con conseguenze drammatiche per le popolazioni di alcune regioni del mondo. La Cop 24 ha offerto il triste spettacolo di nazioni che difendono i loro interessi mentre quelle più vulnerabili si giocano la sopravvivenza”. Critici anche alcuni scienziati, Kevin Anderson, vicedirettore del UK Tyndall Center for Climate Change, intervistato personalmente a Katowice ha dichiarato che “siamo intrappolati nella retorica” e che “tutti giocano a poker, scommettendo con il nostro futuro e con quello dei nostri figli”.
Prossimi appuntamenti: Cile, poi Italia?
La prossima edizione si terrà a novembre 2019 in Cile, co-organizzata con la Costa Rica. Due paesi che, insieme ad altri latinoamericani e la Spagna, si sono coalizzati per intensificare il processo di decarbonizzazione. La COP 25 sarà ancora un passaggio di tipo tecnico e per completare quanto rimasto in sospeso a Katowice.
Molto importante sarà invece l’appuntamento del 2020, anno in cui l’Accordo di Parigi sul clima prevede la revisione degli impegni nazionali determinati (NDC) di riduzione delle emissioni di gas serra. Per la COP 26 del 2020 il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha annunciato ufficialmente la candidatura dell’Italia. La sede ha una grande importanza per il ruolo diplomatico e di mediazione della Presidenza COP ed è occasione per mostrare le azioni virtuose del paese ospitante.