È in arrivo la Cometa del Secolo, ecco i 5 migliori luoghi da dove osservarla in Italia
Siamo tutti in attesa del passaggio della cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, rinominata da molti come “la cometa del secolo”. Per poter godere appieno di questo spettacolo dovremo però avere alcune accortezze.
Siamo ormai pronti, tra non molto scopriremo se la cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, chiamata “la cometa del secolo”, riuscirà o meno a sopravvivere al suo passaggio al perielio avvenuto da poco, il 27 settembre. Il perielio in astronomia è il punto di minima distanza di un corpo del sistema solare dal Sole.
In questo momento quindi la cometa si trova dietro alla nostra stella e solo il 10 di ottobre potremo riammirarla dalla Terra, proprio dall’emisfero nord.
Non è però detto che la cometa riesca a sopravvivere, questo perché passando ad appena 58 milioni di chilometri dal Sole potrebbe subire una eccessiva sublimazione del nucleo, a causa ovviamente dell’intensa radiazione solare, con conseguenze disastrose per la cometa che finirebbe per disgregarsi completamente.
Noi ovviamente siamo ottimisti a riguardo, anche perché se dovesse resistere all’incredibile radiazione della nostra stella ci regalerebbe uno spettacolo davvero mozzafiato.
La cometa infatti potrebbe risultare luminosa come Saturno o addirittura come Venere, il corpo celeste più luminoso del nostro cielo dopo il Sole e la Luna.
Perciò, sperando nella sua riapparizione, vi diamo qualche dritta per riuscire ad ammirarla in tutto il suo spettacolo.
Come vi abbiamo detto spesso per riuscire ad osservare le meraviglie astronomiche bisogna allontanarsi il più possibile da tutte le fonti di inquinamento luminoso, cercando quindi i luoghi più remoti e bui, lontani da città e centri abitati.
Ma quali sono questi luoghi in Italia?
In nostro soccorso per scoprire i luoghi con il minor inquinamento luminoso in Italia e nel mondo arriva “l’atlante dell’inquinamento luminoso” dove possiamo vedere dettagliatamente la luminosità dei cieli notturni di tutto il mondo suddivisa in classi secondo la scala di Bortle, che ci indica quanto è forte l’inquinamento luminoso in un determinato luogo con valori da 1, che indica un inquinamento basso, a 9, valore tipico nelle grandi città.
Analizzando questo atlante notiamo che in Italia i luoghi più bui si trovano nell’entroterra della Sardegna, in Toscana, sui settori alpini del Trentino-Alto Adige, in generale lungo l’arco alpino e lungo la dorsale appenninica.
Vediamo nel dettaglio quali sono.
1- Trentino-Alto Adige
In generale buona parte delle Alpi dell’Alto Adige godono di un basso inquinamento luminoso ma i luoghi più bui in assoluto si trovano tra il Parco Nazionale dello Stelvio e le Cime di Lavaredo. Queste zone hanno un valore nella scala di Bortle pari a 2 o al massimo 3, sono quindi ideali per ammirare stelle, pianeti ed eventuali comete.
2- Sardegna
Al secondo posto per il suo cielo incontaminato c’è la Sardegna, in particolare l’entroterra della provincia di Nuoro. Infatti anche in questa regione sono presenti delle località con valori molto bassi della scala di Bortle, intorno a 3. Per la precisione i luoghi in cui il cielo risulta “più pulito” si trovano nella zona del Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu.
3- Toscana
Ultimo gradino del podio va alla Toscana. Qui infatti c’è una zona in provincia di Grosseto, nella Maremma grossetana, tra Scansano, Manciano e Capalbio, in cui l’inquinamento luminoso è molto basso, con valori della scala di Bortle tra 3 e 4.
4- Alpi
In generale le zone montane sono ottimi punti da dove osservare il cielo e non fanno ovviamente eccezione quelle italiane. Su buona parte dell’arco alpino abbiamo valori della scala di Bortle tra 3 e 4, quindi ottimi valori. Ovviamente è importante allontanarsi il più possibile da qualsiasi fonte luminosa che possa compromettere la nostra osservazione.
5- Appennino
Così come per le Alpi anche l’Appennino ci regala ottimi punti di osservazione, con valori di Bortle intorno a 4. Le zone con l’inquinamento luminoso inferiore si trovano sull’Appennino calabro, lucano, abruzzese e ligure.
L'ultima parola spetterà al meteo
Ora che sappiamo dove recarci per poter ammirare il passaggio della cometa del secolo non ci resta che sperare che dal 10 ottobre almeno per qualche giorno non arrivino perturbazioni sull’Italia e quindi il cielo risulti sgombro da nubi. Perché pur recandoci nel luogo più remoto del mondo se le condizioni meteorologiche non sono dalla nostra parte non potremo vedere nulla.
Al momento inoltre è ancora presto per dire se dal 10 ottobre ci sarà bel tempo oppure no.