Come sono i vulcani sugli altri mondi del sistema solare? Vi mostriamo alcuni dei più sorprendenti

Oltre al Monte Olimpo su Marte o all’attività geologica su Venere, i mondi e gli altri corpi celesti ghiacciati del sistema solare nascondono anche altri vulcani ed altri sorprendenti fenomeni naturali.

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Il Monte Olimpo su Marte è un colossale vulcano a scudo di 624 km di diametro e 25 km di altezza. È la massima elevazione del sistema solare.

Quando pensiamo ai vulcani, è comune ricordare le eruzioni di lava infuocata sul nostro pianeta. Tuttavia, il sistema solare ospita un vasto e sorprendente repertorio di attività vulcanica in luoghi in cui le condizioni sono estremamente diverse da quelle del nostro mondo.

Il Monte Olimpo su Marte è un colossale vulcano a scudo ed è anche la montagna più alta del sistema solare, raggiungendo un'altezza di 22 chilometri. Si è formato dalla successione di numerosi strati di lava.

Oltre ai nostri vicini Marte e Venere, nelle zone fredde e lontane del sistema planetario, corpi celesti come Io, Encelado, Tritone o Plutone si rivelano mondi geologicamente attivi, sfidando le nostre aspettative iniziali sulla conoscenza dell’universo.

Ecco come sono i vulcani sui mondi ghiacciati del sistema solare

Di seguito, viaggeremo attraverso alcuni dei principali vulcani di questi mondi ghiacciati e le affascinanti dinamiche che guidano le loro eruzioni, rivelando i misteri di queste enigmatiche formazioni geologiche extraterrestri. Questi altri pianeti e satelliti sono composti da materiali che sulla Terra sarebbero liquidi o gassosi, ma che in questi corpi si solidificano a causa del freddo estremo.

Io ed il suo lago di lava

Una delle scoperte più importanti legate all'attività vulcanica sui pianeti esterni o gassosi e sui loro satelliti avvenne nel 1979, quando la navicella spaziale Voyager 1 passò vicino a Io, una luna di Giove. Io, che è leggermente più grande della nostra Luna, ospita più di 400 vulcani.

Quella che spicca su tutte è Loki Patera, una depressione larga 200 chilometri con un lago di lava ribollente. Sebbene le sue esplosioni non siano state catturate direttamente, è stato osservato come si riscalda e si raffredda periodicamente.

L'intensa attività vulcanica su Io è dovuta all'attrazione gravitazionale di Giove e di altri satelliti vicini. Questa costante interazione fa sì che Io si deformi e si riscaldi internamente.

Encelado e i suoi getti di vapore acqueo

Anche Encelado, una luna di Saturno, mostra segni di attività vulcanica. La Voyager 2 scoprì negli anni '80 che la sua superficie, lungi dall'essere ricoperta di crateri, è di un bianco quasi immacolato, dominato da morbide pianure ghiacciate.

Nel 2005, la sonda Cassini rivelò getti di vapore acqueo che salivano dalla sua superficie da un oceano sotterraneo caldo, simile a quello di Io. Questi getti contengono minerali, sali di sodio e molecole organiche, suggerendo la possibilità di vita.

Tritone e il suo vulcanismo ghiacciato

Nel 1989, la Voyager 2 raggiunse Nettuno e Tritone, una delle sue lune. In quest'ultima, rilevò geyser che espellevano materiali a diversi chilometri di altezza. L’energia dietro questi geyser potrebbe provenire da un effetto serra sotterraneo, in cui gli strati scuri sotto il ghiaccio assorbono la scarsa luce solare, riscaldando l’azoto fino a farlo esplodere.

Inoltre, Tritone ha un cratere noto come Leviathan Patera, che potrebbe essere stato un lago di lava attualmente ghiacciato.

Plutone ed i suoi criovulcani

Nel 2015, la sonda New Horizons della NASA ha rivelato che Plutone, nonostante sia coperto da una crosta ghiacciata, ha montagne e pianure che indicano attività vulcanica.

Si pensa che l'esistenza di un oceano sotterraneo con ammoniaca potrebbe consentire all'acqua di fluire a temperature estremamente basse. Tuttavia, è necessaria una fonte di calore interna, possibilmente un tipo di clatrato di metano, che funga da isolante termico.

Una montagna misteriosa su Cerere

Anche Cerere, l'oggetto più grande nella fascia degli asteroidi, mostra attività vulcanica. La sonda Dawn ha scoperto il monte Ahuna nel 2015, con aree luminose che ricordano la lava.

Cerere ha numerosi criovulcani che emettono sostanze volatili come acqua, ammoniaca o metano invece di roccia fusa, alimentati da un oceano sotterraneo, ma le forze che guidano queste eruzioni sono ancora un mistero.