Clima sempre più caldo: verso COP 24
Nuovi dati confermano che i cambiamenti climatici sono già in atto. Sempre più vicino il raggiungimento della soglia pericolosa di 1.5°C. Politici, scienziati e ambientalisti si ritrovano per attuare l’accordo di Parigi sul clima a Katowice.
Il clima cambia e è sempre più chiaro che occorre agire. Ad ogni perturbazione, complice il dissesto del territorio, nella nostra penisola in qualche zona si verificano disagi e danni, talora gravi.
Secondo l’ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca per l’Ambiente il 2018 è destinato ad essere l’anno più caldo per l’Italia. Le stime provvisorie indicano in +1.77°C l’anomalia rispetto al valore di riferimento 1961-1990 e, comunica ISPRA, si può affermare che in Italia l’anno in corso risulta essere l’anno più caldo da almeno 2 secoli.
Globalmente, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, dopo aver comunicato il nuovo record di concentrazioni di gas serra, ha comunicato che il 2018 sarà il 4° anno più caldo con una anomalia globale di circa 1.0°C rispetto all’era preindustriale. "Non siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di cambiamento climatico e frenare gli aumenti di temperatura", ha dichiarato il segretario generale dell'OMM Petteri Taalas.
Secondo la segretaria generale dell’IPCC Elena Wanaenkova. "Ogni frazione di grado di riscaldamento fa la differenza per la salute umana e l'accesso al cibo e all'acqua dolce, all'estinzione di animali e piante, alla sopravvivenza delle barriere coralline e alla vita marina."
L’Accordo di Parigi sul Clima
Sono già passati 3 anni dalla COP 21, la 21° conference on Parties sui cambiamenti Climatici di Parigi del novembre 2015. L’accordo di Parigi è stato sottoscritto e ratificato da circa 180 paesi del mondo, ovviamente compresi tutti i paesi dell’Unione Europeo ma anche Cina, India e Brasile e altri grandi emettitori di gas serra. Gli Stati Uniti, nonostante l’annuncio del Presidente Donald Trump, non ne hanno mai comunicato formalmente la fuoriuscita. Obiettivo dell’Accordo, mantenere l’aumento delle temperature globali “ben al di sotto di 2°C” rispetto all’era preindustriale, intensificando gli sforzi per contenere l’aumento entro 1.5°C. Un obiettivo molto ambizioso ma importante, come confermato dall’apposito rapporto speciale IPCC.
Per raggiungere questi obiettivi, occorre portare a zero le emissioni totali di gas serra entro la seconda metà del secolo, dimezzandole ogni decennio. E qui vengono le dolenti note, tutti i paesi del mondo hanno preso impegni, ma la somma degli impegni di riduzione è ampiamente insufficiente. Non solo, nel 2017 per la prima volta da alcuni anni le emissioni serra sono aumentate, soprattutto, in Europa ed Italia, nel settore dei trasporti. Che fare?
Appuntamento a Katowice, in Polonia per COP 24
Le “COP” o “conferenze delle Parti” sono conferenze ibride: negoziati sul clima delle Nazioni Unite affiancati ad eventi, conferenze, mostre, manifestazioni ecc. Partecipano i delegati dei Governi di 197 paesi sotto lo sguardo e la pressione degli “observer” della società civile e dei media di tutto il mondo. lo scopo è dare attuazione alla Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC), stipulata nel 1992 all’Earth Summit di Rio de Janeiro.
Ora l’attenzione e le speranza sono rivolte nel nuovo vertice, la COP 24 che si svolge in Polonia, a Katowice dal 3 al 14 dicembre, con una importante anteprima domenica 2 dicembre. Attraverso il “Dialogo di Talanoa”, un metodo di discussione inclusivo e partecipativo della tradizione indigena delle isole Fiji, si cercherà di attuare l'Accordo di Parigi sul Clima e di tracciare il percorso per migliorare gli impegni nazionali (NDC), facendo il punto “dove siamo”, “dove vogliamo andare” e soprattutto sul “come arrivarci”.