Rapporto di sintesi IPCC: ultimo avvertimento o sarà catastrofe climatica
Presentato il Rapporto di Sintesi IPCC, il documento che riassume i 3 volumi del 6° rapporto di valutazione. Una volta di più viene ribadito che è necessario agire ora o sarà troppo tardi. Come è cambiato il clima dall’istituzione IPCC a oggi?
L’IPCC, Intergovernamental Panel on Climate Change, rinnova l’allarme: i cambiamenti climatici sono in corso, la causa è umana ed è urgente agire con forti e urgenti tagli delle emissioni di gas serra. Ma c’è ancora il messaggio di speranza, le soluzioni esistono e sono le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
Il rapporto di sintesi è un documento che come da nome, presenta una sintesi dei tre rapporti di valutazione completi su scienza del clima, impatti e adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, nonché sui rapporti speciali pubblicati negli ultimi anni. Fra questi ricordiamo l’importante “Global Warming 1.5°C”.
La scienza: ultimo avvertimento
Le emissioni di gas serra in atmosfera stanno spingendo il nostro pianeta verso un danno irreversibile che solo un’azione forte, urgente e coraggiosa può evitare. E’ questo il messaggio lanciato dagli scienziati alla presentazione a Interlaken in Svizzera del Rapporto di Sintesi. Otto anni di bibliografia scientifica e tre volumi di un migliaio di pagine possono essere riassunti con un semplice messaggio: agire ora o sarà troppo tardi.
Il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterress ha dichiaro che il rapporto di sintesi “è una guida di sopravvivenza per l'umanità" e sottolineato che questo rapporto è un chiaro appello ad accelerare in modo massiccio gli sforzi per il clima da parte di ogni paese, settore e in ogni periodo di tempo.
Le temperature globali sono però pericolosamente vicine alla soglia dell’accordo di Parigi sul clima, avendo avuto un aumento di 1.1°C rispetto all’era preindustriale (1850-1900). Per la prima volta l’IPCC focalizza non solo la causa umana, ma sottolinea che più di un secolo di combustione di combustibili fossili, nonché di uso ineguale e insostenibile di energia e suolo, sono la causa dei cambiamenti climatici.
La via è chiara: adattamento ed energie rinnovabili
L’IPCC indica che la strada per la soluzione è lo sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici. Il rapporto sottolinea che le perdite e i danni (loss&Damage, discusso a COP27) che stiamo già subendo e che continueranno in futuro, colpiscono in modo particolarmente duro le persone e gli ecosistemi più vulnerabili.
“La giustizia climatica è fondamentale perché coloro che hanno contribuito meno al cambiamento climatico sono stati colpiti in modo sproporzionato”, ha affermato Aditi Mukherji, uno dei 93 autori di questo rapporto di sintesi.
Occorre garantire l'accesso all'energia e alle tecnologie pulite che migliorano anche la salute, soprattutto per donne e bambini. Va praticata l'elettrificazione a tappeto, passando nel contempo la produzione elettrica a basse emissioni di carbonio. Nei trasporti priorità anzitutto agli spostamenti a piedi, in bicicletta e ai trasporti pubblici che migliorano la qualità dell'aria e la salute e forniscono equità.
Le scelte compiute nei prossimi anni giocheranno un ruolo fondamentale nel decidere il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno.
Sviluppo sostenibile e investimenti
Nella conferenza stampa IPCC si è parlato anche del nodo cruciale della transizione ecologica, gli investimenti. Aumentare i finanziamenti per gli investimenti climatici è essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici. I governi, attraverso finanziamenti pubblici e segnali chiari agli investitori, sono fondamentali per ridurre queste barriere. Anche gli investitori, le banche centrali e le autorità di regolamentazione finanziaria possono e devono fare la loro parte.
“Viviamo in un mondo eterogeneo in cui ognuno ha responsabilità diverse e diverse opportunità per realizzare il cambiamento”, ha concluso Hoesung Lee, “Alcuni possono fare molto mentre altri avranno bisogno di supporto per aiutarli a gestire il cambiamento”.
Quali risultati dopo 6 volumi IPCC e 27 COP?
Fin qui, le dichiarazioni rilasciate nella conferenza stampa IPCC, che ha snocciolato dati, ribadito l’allarme e sottolineato che le soluzioni esistono. Resta però un fatto, dall’istituzione dell’IPCC avvenuta nel 1988 e nonostante 27 conferenze ONU sul clima svolte dal 1992 ad oggi, le emissioni serra sono aumentate del 67%.
Nel 1988 si discuteva di “evidenze e dubbi” del riscaldamento globale che allora era valutato in circa mezzo grado, oggi è già a +1.1°C. Le concentrazioni di CO2 erano allora circa 350 ppm, oggi sono a 422 ppm.
Questo è il dato oggettivo, ora viene spontaneo chiedersi perché l’umanità ha finora fallito l’obiettivo UNFCCC di “stabilizzare le concentrazioni di gas serra a un livello che non interferisca pericolosamente con il sistema climatico".