Il clima italiano si sta “tropicalizzando”: cosa significa? Altri paesi del Mediterraneo in pericolo?
Secondo i nuovi dati pubblicati dal servizio Copernicus, il clima italiano si sta “tropicalizzando”. Più in generale, i paesi del Mediterraneo sono i più colpiti del continente europeo dalle conseguenze del cambiamento climatico.
Nell’ultimo rapporto del servizio Copernicus e dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), la constatazione è chiara: l’Europa sta registrando temperature sempre più calde e precipitazioni superiori alla norma. Con una preoccupazione particolare per i Paesi del Mediterraneo, i più colpiti: l’Italia vivrebbe addirittura una “tropicalizzazione” del suo clima. Di cosa si tratta?
“Tropicalizzazione” o “estremizzazione”
Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea. Il rapporto, prodotto insieme all’OMM e pubblicato il 22 aprile, ripercorre il clima europeo per l’anno 2023 e ci dice che l’Europa è il continente che si sta riscaldando più velocemente. Lancia l'allarme sugli effetti causati da questo riscaldamento, in particolare sull'aumento degli eventi estremi.
In questo rapporto annuale, non sorprende che Copernicus rilevi temperature superiori alla media in Europa, ma anche inondazioni molto maggiori del normale. I paesi mediterranei sono i più colpiti, in particolare l'Italia, dove si parla di "tropicalizzazione" o "estremizzazione" del clima, visto che l'anno scorso si è registrato più di un evento estremo ogni giorno!
Secondo il fisico del clima Antonello Pasini, l'Italia è, come tutti i Paesi del Mediterraneo, vittima di un "sacco da boxe climatico", alternato tra caldo ed episodi di pioggia intensa. Anche questo esperto preferisce il termine "estremizzazione" a quello di "tropicalizzazione" del clima, ma il risultato è sostanzialmente lo stesso...
Il ruolo dell'anticiclone africano
Il primo movimento del "sacco da boxe climatico" è il caldo e la siccità, che si osservano in Italia quando un anticiclone africano di blocco si posiziona sulla penisola, con un flusso da sud. È così che l'estate scorsa in Sicilia e in Sardegna sono stati superati i 45°C e i ghiacciai delle Alpi hanno perso fino al 10% del loro volume.
Quando l'anticiclone ritorna verso l'Africa, molto spesso questa volta si ritrae in un flusso settentrionale, con aria fredda che entra in conflitto con l'aria calda preesistente, ma anche con l'umido Mediterraneo che è sempre più caldo. Ciò spesso provoca piogge intense e talvolta inondazioni drammatiche su terreni troppo secchi.
Questo è il secondo movimento del “sacco da boxe climatico”. Nel 2023 in Italia si sono registrati 118 episodi di alluvione. Tutti gli altri Paesi del Mediterraneo sono colpiti, anche la Francia, da episodi di piogge torrenziali che seguono le ondate di caldo. Questa circolazione sempre più frequente delle masse d'aria sull'asse Sud-Nord o Nord-Sud sostituisce la più tradizionale circolazione Ovest-Est alla quale l'Europa è generalmente abituata. Oltre alla gravità del fenomeno, esso ha un costo non indifferente: oltre 10 miliardi di euro ad esempio per le alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana del maggio 2023, a seguito delle quali sono morte anche decine di persone.