Clima estremo: si è staccato un iceberg più grande di Roma
Le temperature estreme e le conseguenze del riscaldamento globale provocano crolli e distacchi nelle piattaforme di ghiaccio in Antartide. Alcuni pensavano che il cambiamento climatico non stesse avendo effetti importanti al Polo Sud: niente potrebbe essere più lontano dalla verità.
Il cambiamento climatico continua a farsi sentire. Durante la terza settimana di questo marzo 2022, le stazioni di ricerca nell'Antartide orientale hanno registrato temperature fino a 40°C al di sopra della media del mese. Conseguenze? Ci sono stati collassi, distacchi di ghiaccio e molto altro.
Temperature alte e pioggia in Antartide
La stazione russa Vostok, nel mezzo dell'altopiano glaciale antartico, ha registrato temperature estreme lo scorso marzo. Il precedente record di -32ºC è stato battuto con un valore anomalo di -17,7ºC. Tutto questo dopo un insolito episodio di pioggia. La Penisola Antartica è tra le regioni del pianeta che si riscaldano più velocemente e mostrano il maggior numero di cambiamenti durante l'anno. Ad esempio, dopo l'estate l'estensione del ghiaccio marino antartico ha raggiunto la sua estensione minima e negli ultimi 50 anni la sua temperatura media è aumentata di 3ºC.
Secondo gli scienziati dell'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), attraverso il sito web delle Nazioni Unite, le piogge sono molto rare in Antartide, ma quando si verificano hanno gravi conseguenze per la fauna selvatica e l'ecosistema del ghiaccio. L'OMM, nella stessa dichiarazione del 1° aprile, ha avvertito che il "clima estremo" mette sempre più a dura prova quel gigante che si credeva dormiente e stabile, ma che nel tempo mostra sempre più anomalie nelle temperature e cambiamenti nella piattaforma di ghiaccio.
Iceberg enormi si staccano dall'Antartide
Grazie a vari satelliti che non smettono di fare foto e video del nostro pianeta, è stato possibile verificare che la banchisa di Brunt è in pericolo da diversi anni. Parliamo di un'area ghiacciata di 150 metri di spessore e che si estende su 1.500 chilometri quadrati, una superficie che è superiore a quella del territorio del comune di Roma (il comune della capitale italiana è tra i più estesi d'Europa). Tutto ciò potrebbe rompersi e generare un enorme iceberg che andrebbe poi alla deriva.
Il ghiaccio marino intorno all'Antartide ha iniziato a crescere dopo aver raggiunto l'estensione più bassa mai osservata nella registrazione satellitare alla fine di febbraio 2022. Ma questa crescita ha delle sfumature, perché in tutta l'Antartide occidentale, nel Land Glacier, un'area di ghiaccio marino che si era da poco riformata si è rotta nuovamente.
Il rapido scioglimento del ghiaccio fisso, tra febbraio e marzo, potrebbe aver contribuito alla rottura e spostamento della lingua di ghiaccio. Per ora, con l'andirivieni delle stagioni invernali ed estive che vanno e vengono, gli scienziati studieranno cosa succede ai ghiacciai, agli iceberg e al ghiaccio marino.
Scioglimento del ghiaccio ai Poli: una situazione preoccupante
Secondo l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che ha diffuso pochi giorni fa un nuovo rapporto sul clima e su come agire urgentemente per fermare la catastrofe, le calotte glaciali della Groenlandia e dell'Antartide hanno perso massa almeno dal 1990, con il più alto tasso di perdita dell'ultimo decennio.
Come risultato di questo scioglimento, il livello del mare si alza. La calotta glaciale antartica è spessa fino a 4,8 chilometri e contiene il 90% dell'acqua dolce mondiale, abbastanza da aumentare il livello del mare di circa 60 metri se dovesse sciogliersi. Finora, il tasso di innalzamento del livello del mare globale è aumentato da quando sono iniziate le misurazioni dell'altimetro satellitare nel 1993, raggiungendo un livello record nel 2021.