Clima: COP26, addio al motore a scoppio? Tante novità da Glasgow
Una novità dietro l’altra a Glasgow. 30 paesi annunciano la transizione dei trasporti a emissioni zero. Altro annuncio, a sorpresa, di Usa-Cina. La presidenza presenta la prima bozza di COP decision, cosa c’è scritto? Ecco le previsioni per le ultime ore di COP26.
Giornata intensa ieri alla 26° Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, in attesa di ore piccole per la stretta finale dei negoziati. La giornata dei trasporti ha portato importanti annunci sulla mobilità e anche sull’aviazione. Sul fronte negoziale politico, è tornato a Glasgow Boris Johnson ed è uscito il tanto atteso documento principale con la decisione della COP. Stupore fra gli ambientalisti per l’annuncio di un accordo Usa – Cina. Ecco cosa è successo nelle ultime ore.
La transizione a veicoli ZEV
In uno spettacolare evento nella sala plenaria Pen y Fan 30 paesi hanno presentato i loro impegni per promuovere la transizione dei trasporti a emissioni zero. Presenti anche top manager di grandi gruppi industriali. Fra questi paesi, in una alleanza guidata dal Regno Unite, si nota però l’assenza dell’Italia e di aziende italiane.
La banca mondiale stanzierà per sostenere questa transizione 200 milioni di dollari. I 30 paesi hanno concordato di lavorare insieme per rendere i veicoli a emissioni zero la nuova normalità rendendoli accessibili, convenienti e sostenibili in tutte le regioni entro il 2030 o prima.
È stato più volte lanciato lo slogan ZEV, Zero Emissioni Vehicle e di smettere di vendere veicoli con emissioni nocive. Questa transizione, si è detto, porterà grandi benefici anche per la qualità dell’aria e per la salute. Matthew Baldwin, deputy director a Euro Commission - Cities in the future dell’Unione Europea, ha enfatizzato che anzitutto la mobilità sostenibile si fa con più ferrovie e un maggiore uso dei trasporti pubblici, a piedi e in bicicletta.
Il documento in discussione
È uscito in mattinata il tanto atteso documento di decisione della COP. La COP decision è un documento di sei pagine sui temi della scienza, adattamento e finanza, mitigazione, trasferimento tecnologico, perdita e danno, implementazione e collaborazione. I vari temi sono poi dettagliati in altri documenti tecnici, inclusa una bozza sul mercato del carbonio.
Il documento cita ancora l’obiettivo “ben al di sotto di 2°C”, ma enfatizza la necessità di stare entro gli 1.5°C. Sulle riduzioni emissioni, si parla di necessità di calarle del 45% entro il 2030 rispetto al 2010 e di arrivare a emissioni nette zero entro circa metà secolo.
Pareri contrastanti fra i partecipanti alla COP e fra gli osservatori su questa proposta. Per alcuni è un buon risultato, ammesso che poi arrivi all’approvazione senza essere stravolto. Per altri è deludente e poco ambizioso. Si annota comunque che per la prima volta nella storia delle COP è citata la necessità di uscita dal carbone e di cessare i sussidi ai combustibili fossili. Questi ultimi mai erano stati citati direttamente in precedenti accordi, incluso quello di Parigi.
Le ultime news
Altre due novità sono arrivate nel pomeriggio. Boris Johnson è tornato a Glasgow, arrivando con un treno a idrogeno. Ancora mercoledì non era entrato in COP 26, ma la prima ministra della Scozia Nicola Sturgeon lo ha esortato a rimanere al vertice fino al termine. La Sturgeon ha dichiarato ai media inglesi che “La bozza del testo è un inizio, ma deve essere il pavimento, non il soffitto. L'imperativo per i leader ora - sulla finanza per il clima e il percorso verso 1,5 ° C - è negoziare l'ambizione in modo significativo verso l'alto”. In serata ancor più a sorpresa è arrivato l’annuncio di dichiarazione congiunta di USA e Cina. I due grandi emettitori si impegnano a rafforzare la collaborazione per centrare l’obiettivo di 1.5°C. Stupore per l’annuncio anche di un percorso comune di abbandono del carbone.
Previsioni e aspettative
Giovedì sarà la giornata delle città e delle regioni, attori fondamentali della transizione ecologica. Nel pomeriggio Ministri e Sindaci di grandi città parleranno di come costruire l’azione ambientale e climatica, l'evento vedrà i governi locali come "sfidanti" che possono colmare il divario politico.
Venerdì formalmente sarà l’ultimo giorno. Nella plenaria informativa la Presidenza COP ha annunciato l’intenzione di chiudere entro venerdì sera, senza dilazioni come altre volte è capitato. Ora la sfida è vedere se i documenti arriveranno in plenaria senza essere stravolti e se vi sarà il consenso dei 198 stati membri della Convenzione sul clima. La decisione infatti non avverrà a maggioranza ma appunto col metodo del consenso. Cosa diranno gli stati produttori di petrolio, gas e carbone?