Clean up the World, torna Puliamo il Mondo
Questo fine settimana, dal 20 al 22 settembre 2019, torna Puliamo il mondo, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo
Da venerdì 20 a domenica 22 settembre 2019 torna in Italia ed in tutto il mondo Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. In Italia l’atteso appuntamento è conosciuto come con Puliamo il Mondo ed è una iniziativa organizzata dal 1994 da Legambiente.
La grande mobilitazione di volontariato ha come obiettivo liberare dai rifiuti e dall'incuria gli spazi verdi e le aree pubbliche di molte città del mondo. Non solo le città: anche i fiumi, le spiagge e tanti altri spazi naturali inquinati.
Puliamo il Mondo, dal 1994 in Italia
Puliamo il mondo arriva quest’anno alla sua ventisettesima edizione con l’obiettivo di sempre: rendere migliori i nostri territori. Come ogni anno vengono coinvolte in questa manifestazione migliaia di persone in tutta Italia, anche le scuole.
Puliamo il mondo è anche un’occasione per affrontare il tema della gestione sostenibile dei rifiuti, della loro riduzione attraverso la riduzione dell’uso degli imballaggi, la diffusione di una cultura ambientale e del bene comune. Sono moltissime le iniziative organizzate dal 20 al 22 settembre in tutta Italia, che si possono consultare sul sito ufficiale.
Tantissime attività programmate in Italia
Le iniziative e gli appuntamenti in tutta Italia sono davvero tanti. Praticamente in ogni città e centro, ed in moltissimi comuni italiani, vengono organizzate iniziative. Basterà cercare “puliamo il mondo” associato al nome della località più vicina, o della regione, per trovare molte iniziative.
Insieme a Puliamo il mondo sono fiorite negli anni iniziative associate, come “Puliamo il buio”, organizzata da 14 anni dalla Società Speleologica Italiana. Anche in questo caso l’obiettivo è pulire dai rifiuti le aree naturali, solo che in questo caso sono quelle più inaccessibili, nascoste e difficili da raggiungere: le grotte. Cavità e doline, sono ancora oggi usate in certi casi come discariche, mettendo a repentaglio le acque sotterranee.