Che tempo faceva in Italia il 2 giugno del 1946, primo giorno dello storico referendum che portò alla Repubblica?

Il 2 ed il 3 giugno del 1946, in un'Italia appena uscita dalla guerra e dal lungo regime fascista, milioni di italiani andarono a votare per scegliere la forma di Stato, scegliendo a maggioranza la Repubblica. Per la prima volta poterono votare anche le donne. Che tempo faceva in quello storico giorno?

2 giugno repubblica italia
La festa della Repubblica in Italia si celebra il 2 giugno perché è l'anniversario del referendum istituzionale che si tenne il 2 giugno 1946 e che portò alla nascita della Repubblica Italiana.

Oggi, 2 giugno del 2024, si celebra il 78° anniversario dello storico referendum tenutosi in Italia il 2 e il 3 giugno del 1946 per scegliere fra Monarchia e Repubblica e per eleggere l'Assemblea Costituente.

Circa 25 milioni di italiani andarono al voto, e per la prima volta in tutto il paese poterono finalmente votare anche le donne. Un evento storico che è stato ingeniosamente raccontato anche dal recente film "C'è ancora domani" di Paola Cortellesi.

La data storica del 2 giugno (ma si votò anche il 3 giugno), segna la nascita della Repubblica Italiana, dopo il buio periodo della dittatura fascista di Mussolini, la sua alleanza con il regime nazista di Hitler e le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale, con milioni di vittime.

La maggior parte degli italiani votò per la forma di Stato della Repubblica, dicendo così basta a quasi cento anni di monarchia e di Regno d'Italia.

Furono due giornate storiche, e giustamente i libri di storia raccolgono i risvolti di quella giornata sul Paese, ma a fare cornice a quelle giornate c'era ovviamente il meteo. Sorge quindi spontanea la domanda: che tempo faceva quel giorno?

Meteo, che tempo faceva in Italia il 2 e il 3 giugno del 1946?

A quei tempi non vi era l'attenzione che c'è oggi alle previsioni meteo, l'Italia peraltro si trovava in gravi difficoltà dopo la guerra e ben altre erano le preoccupazioni. Non c'era poi la capillarità dell'informazione che abbiamo oggi con Internet. I giornali, con meno pagine rispetto ad oggi, non pubblicavano i bollettini meteo che sarebbero poi diventati immancabili sui periodici nazionali nei decenni a seguire.

Per conoscere quindi il tempo che faceva in quelle storiche giornate bisogna fare un lavoro di ricerca negli archivi, nelle emeroteche, sperando in qualche frase "di cornice" dei cronisti dell'epoca.

Il tempo meteorologico viene spesso preso in considerazione dai giornalisti per raccontare i grandi eventi della storia. Non è necessariamente un dato fondamentale per raccontare gli avvenimenti storici, ma aggiunge una informazione importante, un tassello che permette poi, anni dopo, di ricostruire almeno in parte l'atmosfera dei grandi eventi. Del resto, il tempo atmosferico incide sulle nostre giornate in modo non secondario.

Non è quindi un caso se alcuni giornali del 4 giugno 1946, all'indomani dello storico risultato del referendum, riportavano informazioni che ci danno oggi un'idea del tempo che faceva durante le votazioni.

2 giugno del 1946, questo è il che tempo faceva a Roma, Milano, Napoli e Torino

La giornata del 2 giugno fu particolarmente soleggiata ed estiva nelle città di Roma e Napoli. Nelle pagine della Cronaca di Roma del quotidiano L'Unità si legge: "Domenica 2 giugno i primi elettori si sono messi in fila davanti agli ingressi delle 1028 sezioni elettorali di Roma fin dalle cinque della mattina. Alle 8 il sole era già alto gli strilloni dei giornali fornivano alle masse compatte degli elettori in attesa la carta necessaria per fabbricare cappelli di carta e ventagli", si legge.

"Va rilevato che in moltissime zone, nonostante gli elettori abbiano dovuto sostare per lunghe ore sotto il sole in attesa di votare, c'era un clima di serenità e di entusiasmo", scriveva in prima pagina ancora il quotidiano l'Unità, il 4 giugno del 1946, raccontando quindi di una giornata generalmente all'insegna del tempo stabile.

Stesso quadro sull'atmosfera che si viveva a Roma lo offriva il Corriere della Sera, che sottolineava le lunghissime file per votare, di ore, sotto il sole.

La situazione di tempo estivo a Roma viene confermata anche nei diari personali raccolti dall'Archivio Diaristico Nazionale. Qui sotto, il racconto che compare in un diario personale si sofferma sul fatto che per la seconda volta nella storia d'Italia potevano votare le donne (la prima volta era stata nel marzo del 1946, alle elezioni amministrative, ma non in modo uniforme in tutto il paese) e fa riferimento alla giornata soleggiata.

"Il 2 giugno 1946 milioni di donne formano lunghe e pazienti file davanti ai seggi. La giornata è soleggiata, le più giovani sorridono in abiti leggeri e colorati [...] tutte, intellettuali e contadine, operaie e studentesse sono emozionate e trepidanti, consapevoli dell’importanza del loro primo voto" si legge su un diario scritto quel giorno.

2 giugno 1946, una situazione meteorologica diversa da nord a sud

Continuando a leggere nelle cronache locali, si ricostruisce una situazione diversa a seconda della posizione geografica. Se a Roma faceva caldo e c'era il sole, una situazione diversa si registrava a Milano. Lo racconta il Corriere della Sera, che in prima pagina scriveva così, in un articolo intitolato "I milanesi alle urne": "a differenza della giornata elettorale del 7 aprile, illuminata dal sole e dall'azzurro, quella di ieri è stata fredda, grigia e piovosa come d'autunno, a Milano". Il cronista aggiunge poi che "il cielo si è schiarito al tramonto". Il 3 giugno, ci sarebbe stata una nuova giornata elettorale (si votò in due giorni, una pratica comune in Italia anche in tempi recenti).

Probabilmente il tempo fu all'insegna della variabilità al Nord, perché un cinegiornale Luce di quel giorno parlava invece di una "domenica di Sole" anche a Milano. Lo stesso cinegiornale d'epoca mostra invece le immagini di una Torino sotto la pioggia. Una pioggia che però "non riesce a scoraggiare gli elettori", afferma il cronista. Nelle riprese si vedono le file di elettori con gli ombrelli.

"Il Mattino", storico quotidiano di Napoli, nell'edizione del 4 giugno racconta le giornate storiche del 2 e 3 ma non fornisce indicazioni sulle condizioni meteorologiche in città. Le immagini del cinegiornale d'epoca mostrano però una Napoli bagnata dal sole, in una giornata estiva. Stessi scenari estivi e luminosi anche nei video che arrivano dalla Calabria.

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Rianalisi meteo: alta pressione al centro-sud, più instabile al nord-ovest

Un aiuto per capire la situazione meteorologica del passato ce lo possono dare i centri meteo di rianalisi, come Wetterzentrale.de, che ricostruiscono la situazione meteo di un momento particolare del passato basandosi su alcuni dati di osservazione registrati al tempo e che abbiamo ancora oggi disponibili. Vanno presi con le dovute cautele, perché la rete di osservazione dell'epoca non era così capillare come oggi, ma danno un'informazione utile che possiamo affiancare alle informazioni di giornali e riprese video.

Secondo la rianalisi meteo, le giornate del 2 e 3 giugno 1946 furono all'insegna del tempo stabile sul centro-sud Italia, con un tempo ormai praticamente estivo, grazie alla presenza di condizioni anticicloniche.

Al Nord invece la situazione era un po' più instabile, specie al nord-ovest: l'influenza di una saccatura sul centro Europa portava infatti condizioni di maggior instabilità e un clima più fresco, come del resto viene confermato dalla cronaca che abbiamo riportato sopra.