Canarie, spettacolari fulmini sopra il vulcano durante l'eruzione
L'aumento di esplosività sperimentato nei giorni scorsi nell'eruzione del vulcano Cumbre Vieja, a La Palma, ha generato, in certi momenti, un pennacchio di maggiori dimensioni e densità, da cui sono partite delle scariche elettriche, catturate in alcune foto e video .
Sono trascorse più di tre settimane da quando, il 19 settembre scorso, è iniziata l'eruzione vulcanica del Cumbre Vieja, sull'isola di La Palma, e la sua attività continua ad essere frenetica, rafforzandosi ancora negli ultimi giorni. Questa circostanza non invita a pensare a una fine prossima del processo eruttivo, anche se è impossibile saperlo. Alle colate laviche, alla formazione di una prima piattaforma lavica o fajana (in gergo canario), al cangiante pennacchio vulcanico e alla caduta di cenere, si è aggiunto un nuovo elemento: la formazione di alcuni fulmini.
La formazione di scariche elettriche nelle eruzioni vulcaniche è ben documentata, sebbene l'eruzione di La Palma, almeno per come si era comportata fino ad ora, non sembrava capace di generare fulmini, perché questi richiedono una maggiore esplosività e una maggior dimensione della colonna eruttiva. Nonostante ci troviamo di fronte ad un'eruzione di tipo stromboliano (relativamente modesta), i picchi di attività registrati in alcuni momenti hanno reso possibile la suddetta formazione di fulmini, catturati in alcuni video e fotografie.
Il processo fisico che dà origine a questi fulmini vulcanici è simile a quello che avviene all'interno delle nubi temporalesche, dove il violento attrito tra la grandine e le gocce d'acqua sopra-raffreddate che si formano nella parte centrale e superiore del cumulonembo, ionizzano l'aria , grazie al fenomeno dell'induzione elettrica, generando quella che popolarmente viene chiamata carica statica (o elettricità).
La separazione delle cariche –positiva e negativa– che avviene all'interno della nube, dà luogo ad una grande differenza di potenziale, che finisce per provocare la scarica elettrica.
Il caso concreto del vulcano Cumbre Vieja
Nel caso particolare dei vulcani, come il Cumbre Vieja, è l'attrito tra i piroclasti (dalle minuscole ceneri agli elementi solidi più grandi come i lapilli o le bombe vulcaniche) e anche con le gocce d'acqua presenti nel pennacchio, quello che genera energia elettrica carica e culmina anche nella formazione di fulmini, sia tra due aree interne della stessa colonna eruttiva, sia tra un punto di essa e un altro situato all'esterno (in aria o a terra). In un momento in cui il pennacchio vulcanico dell'eruzione di La Palma è aumentato di dimensioni, ed è aumentata anche la densità degli elementi che lo compongono, si sono create condizioni favorevoli per la generazione di scariche elettriche.
Si stima che tra il 27 e il 35% delle eruzioni vulcaniche che si verificano nel mondo generino fulmini. Molte di esse non sono visibili ad occhio nudo a causa dell'elevata opacità del pennacchio, sebbene con particolari tecniche di osservazione sia possibile rilevarle. Alcuni sono stati fotografati durante l'eruzione de La Palma. Se il processo eruttivo continua con un'esplosività uguale o maggiore di quella attuale, potremo assistere alla formazione di nuovi fulmini. Se non se ne osserveranno più, sarà segno di un certo calo o ristagno nell'emissione di piroclasti, che non comporta necessariamente una minore emissione di lava dalle diverse bocche del vulcano, che oggi è ciò che più preoccupa, per la devastazione generata dalle colate.