Canarie, attività "anomala" del vulcano Teide: può entrare in eruzione?

Il vulcano Teide, situato nell'isola di Tenerife alle Canarie, mostra dal 2016 un comportamento considerato "anomalo" dagli esperti. Questo, insieme a una serie di piccoli terremoti, sta generando preoccupazione ed incertezza nella popolazione. C'è rischio di eruzione? Facciamo un po' di chiarezza.

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Il vulcano Teide, presso le Isole Canarie (Spagna): raggiunge una altezza di 3.715 m s.l.m.

Lo scorso 23 gennaio, gli esperti del Comitato scientifico per la valutazione e il monitoraggio dei fenomeni vulcanici delle Isole Canarie (CCES), hanno classificato come "anomala" l'attività del vulcano Teide, situato presso l'isola di Tenerife, sottolineando poi che i segnali “non sembrano essere precursori di un processo eruttivo a breve termine".

Nonostante fin dall'inizio gli esperti abbiano escluso che ci sia un'eruzione vulcanica imminente, si è creata una certa apprensione nella popolazione, anche per il modo con cui questa informazione è stata raccontata da alcuni media. Facciamo allora un po' di chiarezza, iniziando da alcune note di curiosità sul Teide, uno dei vulcani più affascinanti in territorio europeo.

Il Teide, un enorme vulcano presso le Isole Canarie

Il Teide, come dicevamo, è un grande vulcano situato presso l'isola di Tenerife, nell'arcipelago spagnolo delle Isole Canarie, nell'Oceano Atlantico. Con i suoi 3.715 metri sul livello del mare, è la vetta più alta della Spagna, ed è visibile da grande distanza, anche dalle isole dell'arcipelago più lontane.

Considerando il territorio dell'Unione Europea, è anche il vulcano più alto dell'UE, subito seguito dall'Etna, situato in Italia.

Probabilmente deve il suo nome alla parola Echeyde, termine con cui le popolazioni indigene, i Guanci, chiamavano questo vulcano prima dell'arrivo degli europei.

Protetto da un Parco Nazionale, il Teide attira ogni anno migliaia di visitatori, ed è stato inserito nella lista dei siti Patrimonio UNESCO dell'Umanità.

Le eruzioni storiche del Teide

Nelle Isole Canarie le eruzioni più recenti sono avvenute nelle isole più occidentali, in particolare presso l'isola di La Palma, nell'autunno del 2021, e di fronte alla costa de El Hierro (eruzione sottomarina del 2010-2011).

Presso l'isola di Tenerife, dove si trova il Teide, bisogna andare indietro nel tempo fino al 1909 per trovare un'eruzione. Altre eruzioni avvenute sul Teide in tempi storici sono quelle del 1704, 1706 e 1798.

Nel 1909 si verificò l'eruzione del vulcano Chinyero, situato lungo uno dei fianchi del Teide. Questa è stata l'ultima eruzione nell'area. Altre eruzioni vulcaniche avvenute negli ultimi secoli, da quando abbiamo testimonianze, sono quelle del 1492, 1704, 1706 e 1798.

Il Teide può eruttare di nuovo?

I geologi non sono ancora in grado di prevedere con esattezza il momento esatto in cui avverrà una nuova eruzione vulcanica, ma ci sono diversi indizi che ci possono aiutare a capire se un vulcano erutterà in futuro.

Il primo indizio ci viene dalla storia: se un vulcano ha eruttato più volte in tempi storici, ed è proprio il caso del Teide, è molto probabile che in futuro avverranno nuove eruzioni.

Il secondo indizio ci arriva dal comportamento del vulcano. Eventuale aumento dei terremoti, deformazione del suolo, aumento della concentrazione di gas, sono tutte piste che possono indicare una riattivazione del vulcano. Sono queste le "anomalie" indicate dagli esperti che monitorano il Teide. Sono intese come "anomalie" perché si allontanano da ciò che è stata la normalità negli ultimi decenni.

Per questo i vulcani sono strettamente monitorati, perché ogni variazione dei parametri (concentrazione di gas, deformazione del suolo, terremoti), può essere un segnale che una nuova eruzione si avvicina.

Il punto è che non sempre questi segnali precedono un'eruzione. Ed è proprio questo il caso del Teide.

Cosa hanno rilevato i geologi?

Secondo gli esperti, ci sono stati cambiamenti nell'attività sismica, ma anche cambiamenti geodetici e geochimici, fin dal 2016. C'è stata quindi una modifica di alcuni parametri rispetto alla norma, e per questo si parla di "anomalia".

Questi cambiamenti potrebbero aver fatto registrare un certo aumento a partire dal 2022, attribuibile a un aumento della pressione nel sistema idrotermale sotto l'isola di Tenerife, il che, spiegano gli esperti, invita ad aumentare la sorveglianza del vulcano.

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Il semaforo vulcanico per l'area del Teide, a Tenerife, rimane sul verde. Fonte: https://involcan.org/guayota-tenerife/

Tra i dati più rilevanti analizzati dagli scienziati c'è l'evidenza che dal 2016 ci sono stati cambiamenti nelle emissioni di gas del Teide, che indicano un aumento della pressione nel sistema idrotermale, e che possono anche essere correlati con i ritmi dell'attività sismica registrata.

In sostanza quindi, c'è un aumento della pressione in queste aree, che potrebbe essere dovuto all'arrivo di nuovo magma, oppure legato ad altre cause.

Sono stati rilevati dal 2023 anche diversi terremoti, raggruppati in sciami sismici. Sono tutti eventi di bassa magnitudo, ma che vanno comunque monitorati perché ci possono dare indizi su cosa succede nell'area del vulcano.

Gli esperti sottolineano che nessuno di questi dati, preso singolarmente o in relazione tra loro, è sufficiente per trarre conclusioni sulla possibilità di un'eruzione a breve termine.

Del resto, sciami sismici e variazioni nella concentrazione di gas possono avvenire senza che poi si verifichi un'eruzione. Per questo gli esperti sottolineano che non c'è nessun dato che indichi un'eruzione imminente. Il semaforo di allerta vulcanica rimane infatti sul verde, il livello più basso.

Allo stesso tempo, in un'isola vulcanica come quella di Tenerife, nessuno può escludere che nel medio-lungo periodo si produca un'eruzione. Per questo, essendo le Canarie un arcipelago vulcanico, bisogna continuare con la prevenzione e l'educazione per convivere con i vulcani.

Cosa potrebbe succedere se eruttasse il Teide?

L'ultima eruzione avvenuta a Tenerife, quella del vulcano Chinyero nel 1909, nell'area del Teide, durò solo dieci giorni e non causò alcun danno alla popolazione, ma fu piuttosto esplosiva e disperse cenere in una vasta area. A quel tempo il territorio era molto meno popolato rispetto ad oggi, ed oggi nelle aree che vennero interessate dall'eruzione vivono oltre 200.000 persone, ci sono infrastrutture e due aeroporti.

Come accade sempre in aree soggette a pericolosità geologiche (terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche), la presenza di attività ed insediamenti umani aumenta il rischio. Il rischio vulcanico, inteso come somma della probabilità che avvenga un'eruzione insieme a quantità di elementi esposti e vulnerabilità, è aumentato proprio perché è aumentata la popolazione nella zona e la quantità di edifici ed infrastrutture esposti. Per questo è fondamentale la prevenzione e l'informazione della popolazione.

Nel frattempo, gli esperti continuano a monitorare il vulcano, ed assicurano che ogni novità sul suo comportamento verrà subito comunicata alla popolazione.

Per approfondire

Il comunicato stampa ufficiale del Governo delle Canarie sull'attività "anomala" al Teide - https://www3.gobiernodecanarias.org/noticias/los-cientificos-del-pevolca-coinciden-en-la-anomala-actividad-del-teide-aunque-sin-indicios-de-una-erupcion/

The 1909 Chinyero eruption on Tenerife (Canary Islands): insights from historical accounts, and tephrostratigraphic and geochemical data- https://www.pi.ingv.it/the-1909-chinyero-eruption-on-tenerife-canary-islands-insights-from-historical-accounts-and-tephrostratigraphic-and-geochemical-data/