Campi Flegrei, un terremoto dopo l'altro: alle porte di Napoli, 556 terremoti in pochi giorni. Scosse anche in Calabria
Nuova giornata movimentata in area mediterranea: non si ferma lo sciame sismico presso i Campi Flegrei, alle porte di Napoli, dove si registrano oltre 500 scosse da sabato scorso, e una serie di terremoti è stata appena registrata in Calabria. Nuove scosse anche a Santorini, mentre prosegue l'eruzione dell'Etna.
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Non si ferma l'intensa attività sismica nel Mediterraneo. Nell'area dell'isola di Santorini, in Grecia, ci sono stati nelle ultime ore nuovi terremoti di magnitudo 5.0 ed altri con magnitudo superiore a 4.5, mentre da sabato scorso non si ferma lo sciame sismico presso i Campi Flegrei, alle porte di Napoli.
In questo articolo, il punto della situazione.
La situazione ai Campi Flegrei il 18 febbraio 2025
Dalle ore 16:53 del 15 febbraio scorso, informa l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano, è in corso uno sciame sismico nell’area Campi Flegrei. Alle ore 13:00 di oggi, 18 febbraio, sono stati rilevati in via preliminare 556 terremoti con magnitudo Md ≥ 0.0 e una magnitudo massima Md = 3.9 ± 0.3.
I due eventi sismici più forti sono avvenuti nel pomeriggio e nella serata inoltrata di domenica 16 febbraio. Pur avendo una magnitudo di 3,9, quindi non molto elevata, hanno creato paura nell'area dell'epicentro, perché si tratta di terremoti molto superficiali. Questi eventi sismici hanno avuto epicentro nel Golfo di Pozzuoli e nella zona di Solfatara-Pisciarelli.
Lo sciame sismico in corso ai #CampiFlegrei ha superato quota 350 terremoti registrati in poco più di 24 ore. Per durata e numero di eventi si tratta di uno degli sciami più importanti che si sono verificati all'interno della caldera negli ultimi 40 anni. pic.twitter.com/rO6SmZSlGh
— Il Mondo dei Terremoti (@mondoterremoti) February 17, 2025
Le continue scosse, che si registrano ogni poco tempo, stanno creando una situazione molto complicata nelle aree abitate, generando forte apprensione.
Terremoti molto superficiali in un'area densamente abitata
I Campi Flegrei, lo ricordiamo, sono una caldera vulcanica, quindi un'area depressa dovuta allo sprofondamento di una camera magmatica antica. Quest'area, situata a poca distanza da Napoli, è densamente abitata. Qui si trovano infatti centri abitati come Pozzuoli e Bacoli, luoghi peraltro pieni di storia e di testimonianze archeologiche del passato.
I terremoti si stanno verificando in piena area abitata, e sono molto superficiali, quindi stanno generando molta apprensione tra la popolazione.
Cosa sta succedendo ai Campi Flegrei?
Secondo quanto riporta l'INGV, l'unico punto di riferimento ufficiale da ascoltare in questa situazione, "stiamo attraversando una fase di intensificazione del bradisismo, un fenomeno che si è già verificato in passato".
Significa letteralmente "movimento lento del suolo", e si manifesta con sollevamento e abbassamento del suolo. Il sollevamento del suolo, che può arrivare anche nell'ordine dei metri, genera eventi sismici creando instabilità nell'area. Questo fenomeno è legato alla natura vulcanica dell'area.
Gli sciami sismici dovuti al bradisismo non sono un fenomeno nuovo ai campi Flegrei. "Il 20 maggio 2024 - ricorda l'INGV - si è registrato uno sciame bradisismico di durata inferiore a quello attuale, ma caratterizzato da eventi di magnitudo 4.4, 3.8 e 3.6. Pertanto, la presenza di più eventi di magnitudo 3.0 in sciami particolarmente energetici non è un’anomalia".
"Il monitoraggio multiparametrico indica che, al momento, tutti i parametri diversi dalla sismicità non mostrano anomalie rilevanti - informa ancora l'INGV - ma mantengono i consueti trend di incremento. Il sollevamento del suolo procede a una media di circa 10 millimetri al mese. Il flusso nelle fumarole principali è ritornato ai valori registrati due settimane fa, dopo un leggero calo temporaneo. Anche le concentrazioni dei gas emessi dalle fumarole non presentano variazioni significative rispetto alle anomalie abituali".
Queste indicazioni dell'INGV confermano quindi che non ci sono segnali che facciano pensare a un cambiamento della situazione. Nel monitoraggio dei vulcani, infatti, sono proprio le variazioni del comportamento (ad esempio l'aumento nella fuoriuscita di gas, tremori, ecc.) a far scattare maggiori controlli per l'eventualità di una riattivazione del vulcanismo.
L'INGV: "Consultare solo informazioni dai canali ufficiali"
L'INGV ricorda che è importante attenersi alle informazioni fornite attraverso i canali ufficiali dagli enti preposti alla gestione del fenomeno e che tutti gli aggiornamenti sullo sciame e ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web della banca dati GOSSIP dell’Osservatorio Vesuviano: https://terremoti.ov.ingv.it/gossip/flegrei/2025/index.html.
In un contesto di forte preoccupazione della popolazione, infatti, possono circolare su alcuni media o sui social informazioni errate e fuorvianti.
Ultim'ora: sciame sismico in Calabria, in provincia di Crotone
Come riportato all'inizio dell'articolo, in questo pomeriggio del 18 febbraio la Sala Sismica dell'INGV sta registrando numerosi terremoti nell'area della provincia di Crotone, in Calabria.
[DATI #RIVISTI] #terremoto ML 3.7 ore 14:11 IT del 18-02-2025 a 5 km SE Scandale (KR) Prof= 31.8 Km #INGV_41743882 https://t.co/3634pkijdE
— INGVterremoti (@INGVterremoti) February 18, 2025
Al momento il sisma più forte registrato ha avuto magnitudo 3.7 ed epicentro a pochi chilometri da Cutro (Crotone). Altri comuni prossimi a questi eventi sismici sono Scandale e Santa Severina.
Ancora terremoti a Santorini, e continua l'eruzione dell'Etna
Continua a tremare la terra anche nei pressi dell'isola greca di Santorini, nel Dodecanneso: nelle ultime ore si sono verificati terremoti di magnitudo 5.0, 4.9 e 4.6.
Continuando in questa rassegna di eventi sismici nell'ampia area euro-mediterranea, si segnala anche l'evento sismico di ieri non lontano da Lisbona, in Portogallo.
Anche se ci troviamo fuori dal bacino Mediterraneo, questo evento è pur sempre da ricondurre alla grande area di collisione tra le placche tettoniche Africana ed Eurasiatica, che attraversa l'intero Mediterraneo continuando poi anche nell'area atlantica iberica.
Etna in eruzione
In questo contesto movimentato, del tutto in linea con la natura geologicamente attiva di quest'area geografica, si inserisce anche l'ultima eruzione dell'Etna.
L'eruzione, in corso dallo scorso 8 febbraio, sta generando una lunga colata lavica visibile anche dallo spazio, e che non comporta al momento nessun problema per le aree abitate.
Per approfondire
INGV - Speciale Campi Flegrei - https://ingvvulcani.com/speciale-campi-flegrei/
INGV - Il blog sui terremoti - https://ingvterremoti.com/