Cambio d'ora stanotte, ecco alcune sorprendenti curiosità sui fusi orari
Nel giorno del cambio d'ora, con il passaggio all'ora legale, ecco alcune sorprendenti curiosità sui fusi orari. A cosa servono? Quanti sono? E lo sai che ci sono due luoghi del mondo, tra loro vicini, con 25 ore di differenza?
Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre (Pasqua), cambiamo orario, e passeremo in Italia e nel resto d'Europa all'ora legale. Il cambio d'ora avviene da decenni, per sfruttare meglio le ore di luce e risparmiare energia.
Al momento il cambio orario non verrà abolito, anche se negli ultimi anni c'è stato un forte dibattito su questo tema, soprattutto perché i paesi nord europei non trovano un particolare beneficio nel passaggio all'ora estiva, visto che godono già in questo periodo di un gran numero di ore di luce.
In questo articolo, visto che ci troviamo in tema, andremo a vedere alcune curiosità sui fusi orari. Cosa sono, perché esistono? Scopriamolo insieme.
Cosa sono i fusi orari?
Il pianeta Terra ha una forma approssimativamente sferica (per essere precisi, è un geoide, cioè un solido irregolare), e ruota sul proprio proprio asse in senso antiorario, da ovest verso est, impiegando circa 24 ore per una rotazione completa su sé stesso. Per questo, in un determinato momento, ci sono zone della Terra dove è notte e altre dove è giorno pieno.
In un mondo sempre più interconnesso, alla fine del XIX secolo, si decise di suddividere la superficie terrestre in una serie di porzioni che vennero chiamate "fusi orari", ognuna delle quali aveva un suo orario di riferimento.
In tutto i fusi orari sono 24, uno per ogni ora del giorno. La superficie terrestre è stata quindi suddivisa in 24 spicchi, ognuno dei quali è compreso tra due meridiani. Questi fusi orari, che delimitano "zone temporali" della Terra, sono delimitati teoricamente da due meridiani che devono essere distanti tra loro di 15°.
Che nome hanno i fusi orari?
I fusi orari vengono definiti sulla base del Tempo Coordinato Universale (UTC), che è il fuso di riferimento a partire dal quale si calcolano tutti gli altri. Per convenzione in ogni fuso orario si utilizza l'ora del meridiano centrale ad esso.
Nel caso del fuso UTC, ad esempio, il meridiano di riferimento è quello di Greenwich, che passa per Londra. Per questo, specie dai media britannici, viene anche definito "tempo medio di Greenwich" (GMT), anche se la sigla ufficiale a livello mondiale è UTC.
L'ora ufficiale di ogni luogo della Terra viene definita riferendosi al tempo UTC. Lo vediamo ad esempio quando si verifica un terremoto: i servizi sismologici nazionali riportano sempre l'ora del terremoto indicando l'orario riferito a UTC.
Questo ci permette di calcolare facilmente che ora era nel nostro paese quando c'è stato un evento sismico, ad esempio all'altro capo del mondo, conoscendo l'orario UTC del luogo in cui viviamo.
Che orario si usa in Italia? Ecco in che fuso ci troviamo
In tutto il territorio dell'Italia, da fine ottobre a fine marzo, cioè nel periodo in cui si usa l'ora solare, l'orario è UTC+1. In estate invece, con l'ora legale, utilizziamo l'orario UTC+2. L'ultima domenica di marzo passiamo quindi dall'orario UTC+1 all'UTC+2.
Il fuso orario UTC+1 è anche definito ECT (European Central Time), cioè l'ora standard dell'Europa centrale. Questo fuso orario è usato infatti da molti paesi dell'Europa centrale (e non solo). È l'orario della Francia, della Germania, dell'Austria, della Repubblica Ceca, della Polonia, di Belgio, Paesi Bassi e Danimarca, dei Paesi Balcanici (ma non della Grecia, che si trova nel fuso più orientale), dei Paesi Scandinavi ed anche della Spagna.
Il caso particolare della Spagna
La Spagna si trova in buona parte ad ovest del meridiano di Greenwich, ma per motivi storici si trova nel fuso dell'Europa centrale da ormai 80 anni, ed è per questo che nel paese ci sono albe e tramonti tardivi, ed abitudini spostate in avanti rispetto al resto del continente. Il vicino Portogallo, il Regno Unito e l'Irlanda, si trovano invece nel fuso UTC+0.
Il fuso orario dell'Italia è usato anche da molti paesi dell'Africa, dall'Algeria all'Angola, che si trovano geograficamente a cavallo del meridiano 15°.
I fusi orari della Terra: che ora è nel resto del mondo?
Se ci muoviamo dall'Italia verso est, i paesi più vicini con un fuso orario diverso sono la Grecia (UTC+2 in inverno) e la Romania. Hanno un'ora in più rispetto all'Italia. Spostandosi sempre più a est troviamo la Cina (UTC+8), che ha deciso di usare lo stesso orario in tutto l'enorme territorio nazionale, e il Giappone (UTC+9).
Arriviamo infine al fuso orario UTC+12, utilizzato dalla Nuova Zelanda e dalla Russia più orientale (la penisola di Kamkatcha). Lì si trovano i luoghi del mondo con l'orario più lontano dal nostro. Sono quelli che vengono menzionati dai telegiornali la mattina del 31 dicembre, perché lì è dove l'anno nuovo arriva per prima.
Tornando al fuso orario dell'Italia e spostandoci verso ovest, troviamo per primo il fuso UTC di Londra, Dublino e Lisbona (usato anche dalle Canarie e dai paesi africani più occidentali, dal Mali alla Mauritania). Troviamo poi, più a ovest, gli orari di Brasile e Argentina (UTC-3).
Nel Nord America il fuso orario UTC-5 è usato dagli USA orientali (è l'ora di New York, 6 ore prima rispetto a Roma), da Cuba, dalla Colombia e dal Perù. Continuando verso ovest arriviamo fino al fuso UTC-12, che viene utilizzato solo da alcuni paesi molto piccoli del Pacifico, gli ultimi ad abbandonare l'anno e a festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo.
La linea internazionale del cambio di data: cambiare giorno valicando una linea immaginaria
I fusi orari UTC+12 e UTC-12 sono attaccati, ma hanno una caratteristica molto particolare. Se si valica la linea immaginaria che li divide, chiamata linea internazionale del cambio data (International Date Line) si fa un salto di ben 24 ore nel "passato" o nel "futuro"!
Ovviamente, non è un viaggio temporale ma solo una convenzione applicata dagli umani, eppure il risultato è sorprendente. Valicando quella linea infatti, la data cambia. È come se, spostandoci da Roma ad Atene, oltre a cambiare di un'ora il nostro orologio dovessimo anche cambiare data, tornando indietro (o spostandoci in avanti) di ben 24 ore!
Questa linea passa in buona parte in aree sperdute del Pacifico, ma pone un problema alle navi che la attraversano, che devono modificare la data. Pone anche problemi amministrativi non semplici nelle zone dove attraversa la terraferma.
Il fuso orario UTC+13 crea una differenza di 25 ore tra paesi molto vicini!
Proprio per risolvere problemi amministrativi e per comodità negli scambi commerciali, le isole Tonga e Samoa, che dovrebbero teoricamente usare il fuso orario UTC-12, utilizzano un fuso orario creato appositamente: UTC+13.
In questo paese quindi, si viene a creare una differenza di 25 ore rispetto ad aree geografiche molto vicine dove si usa il fuso UTC-12. Per lo stesso motivo è stato creato, ancora più a est, il fuso UTC+14. In quest'area del Pacifico piena di piccoli arcipelaghi e piccoli paesi, si vengono a creare differenze orarie davvero pazzesche, di 25 e anche 26 ore, nonostante siano luoghi separati da distanze relativamente piccole!
Il cambio d'ora e le decisioni dei singoli paesi confondono un po' il quadro
Il fatto che nel mondo si effettuino dei cambi d'ora, come quello che in Europa si realizza l'ultima domenica di ottobre e l'ultima domenica di marzo, cambia un po' le cose a livello mondiale.
I cambi d'ora realizzati per motivi di risparmio energetico, vengono effettuati in date diverse e con modalità differenti nel mondo (ad esempio, negli USA il cambio d'ora avviene a metà marzo e inizio novembre).
Ci sono anche paesi che non lo applicano (probabilmente anche in Europa nei prossimi anni ci saranno paesi senza cambio d'ora). Per questo quando osserviamo la mappa dei fusi orari standard, dobbiamo considerare che possono esserci variazioni in certi paesi, per scelte politiche locali, e la mappa degli orari si complica un po'.
Perché i fusi orari non sono spicchi regolari?
In teoria i fusi orari dovrebbero essere spicchi regolari che tagliano la Terra in 24 parti, delimitati come dicevamo da due meridiani distanti tra loro 15°. Sono però confini troppo regolari per rispettare l'irregolarità dei confini nazionali.
Per evitare che le nazioni vengano divise in orari diversi, i fusi orari in generale seguono l'andamento dei confini nazionali. Nei paesi più estesi in longitudine, tuttavia, come gli USA, la Russia e il Canada, è comunque necessario adottare più fusi orari all'interno del territorio nazionale. La Cina, nonostante l'estensione, ha deciso di usare uno stesso orario in tutto il paese.