Arriva il cambio d'ora, torna l'ora solare: è l'ultima volta?

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre torniamo all'ora solare. A che punto è il dibattito sull'abolizione in Europa? E perché i paesi del sud Europa - Italia compresa - non vogliono abolirlo? Ecco le ultime cose da sapere sul cambio d'ora.

Nella notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021, tornerà l'ora solare e abbandoneremo l'ora legale usata nei mesi estivi. Il cambio d'ora ci farà spostare gli orologi indietro di un'ora, e dormiremo quindi un'ora in più. L'ora solare resterà fino al 26 marzo 2022, quando torneremo all'ora legale. Nella notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021 bisognerà spostare gli orologi indietro di un'ora.

Il cambio dall'ora legale a quella solare: perché?

Il cambio d'ora avviene per motivi di risparmio energetico, permettendo di sfruttare meglio le ore di luce solare la mattina. Questo ha dei benefici in termini di consumo energetico.

Non doveva essere abolito il cambio d'ora?

La fine del cambio di orario stagionale è stato proposto dalla Commissione Europea, e questo ha avuto il sostegno del Parlamento Europeo. Tuttavia, la decisione finale spetta agli Stati membri che devono raggiungere una posizione comune. In Europa il dibattito sull'abolizione va avanti ormai da tre anni, dal 2018, e non ci sono ancora sviluppi.

La richiesta di abolizione nel 2018

La proposta di abolizione del cambio d'ora era stata fortemente richiesta da alcuni paesi del Nord Europa nell'estate del 2018 a seguito di un un sondaggio che aveva rilevato come una importante fetta di popolazione europea - almeno quella che aveva partecipato - fosse favorevole alla fine dei due cambi dell'orario che avvengono ogni anno ad ottobre e marzo.

Cambio d'ora, in Europa dal 2019 una situazione di stallo

Nel 2019 il Parlamento europeo aveva appoggiato la proposta della Commissione di abolire il cambio orario, a partire dal 2021.Tuttavia, la decisione finale spetta agli Stati membri che sono ancora in una situazione di stallo su questo tema. Gli Stati devono raggiungere un accordo, ma l'accordo non è ancora stato raggiunto. Diverse sono infatti le posizioni.

Interessi diversi a seconda della latitudine

I paesi del nord vedono un beneficio molto minore nel cambio d'ora, per via della diversa latitudine: la durata del giorno nei mesi estivi, nei paesi del nord Europa, è maggiore che al sud, e non vi è necessità di usare l'ora legale per sfruttare meglio la luce. In quelli del sud invece (Italia compresa, ma c'è anche il Portogallo, o la Spagna) il beneficio in termini di risparmio energetico dell'utilizzo dell'ora legale è molto maggiore.

L'Italia ha detto 'no' all'abolizione del cambio d'ora

L'Italia ha chiesto all'Europa di poter mantenere il cambio d'ora due volte l'anno, perché sono ancora importanti i benefici in termini di risparmio energetico. Il fatto che la mattina presto ci sia già luce quando aprono le attività commerciali e lavorative di vario tipo, porta a un risparmio dell'uso dell'energia elettrica. Anche il Portogallo vuole mantenere il cambio d'ora.

La Spagna, che ha una situazione particolare perché utilizza da molti decenni un fuso orario che geograficamente non gli corrisponde, non ha ancora preso una decisione definitiva ma resta al momento nel doppio cambio d'ora.