Cambiamento climatico, la fusione dei ghiacciai alpini obbliga l'Italia e la Svizzera a modificare i confini
La fusione dei ghiacciai alpini sta portando alla ridefinizione dei confini tra Italia e Svizzera: ecco perché, e come cambieranno.
Mese dopo mese si moltiplicano le notizie collegate ai cambiamenti climatici. Eventi meteo sempre più estremi e frequenti, temperatura degli oceani e dei mari in aumento costante, temperature medie che aumentano a livello globale, sono solo alcune delle tante notizie che riportiamo qui su Meteored Italia per informare sulle conseguenze del rapido cambiamento che si sta osservando a livello climatico sulla Terra, causato in buona parte delle emissioni di gas serra da parte dell'umanità.
Una delle notizie che rientra in questo gruppo è quella riportata dai media italiani e svizzeri alla fine di settembre, e che riguarda il sorprendente effetto del cambiamento climatico sui confini tra i due Paesi.
Alpi, il confine tra Italia e Svizzera cambia per il cambiamento climatico
Nel corso della seduta del 27 settembre 2024, il Consiglio federale della Svizzera ha approvato la firma della convenzione concernente la rettifica dei confini tra la Svizzera e l’Italia. Il motivo è che nelle regioni di alta montagna delle Alpi, tratti significativi del confine italo-svizzero sono definiti dalla linea spartiacque rappresentata dal crinale dei ghiacciai, dei nevai o delle nevi perenni.
Tuttavia, con lo scioglimento dei ghiacciai, questi elementi naturali evolvono e ridefiniscono il confine nazionale quando questo viene determinato in modo dinamico.
In considerazione della reciproca volontà della Svizzera e dell’Italia di rettificare il confine nazionale nelle zone della Testa Grigia/Plateau Rosa, del rifugio Carrel e della Gobba di Rollin - si legge in un comunicato stampa del Consiglio federale dello scorso 27 settembre - la Commissione mista per la manutenzione del confine italo-svizzero ha concordato nel maggio 2023 un progetto di convenzione concernente la rettifica del confine tra i due Paesi, conformemente agli interessi economici delle due parti.
Dove cambia il confine, e cosa c'entrano i ghiacciai?
Il luogo dove il confine italo-svizzero varierà di diversi metri è quello nell’area del Plateau Rosa, tra Monte Rosa e Cervino, uno dei più ampi pianori ghiacciati delle Alpi.
Il fatto è che quest'ampia area perennemente ghiacciata, dove corre il confine tra i due paesi, ha subito importanti modifiche a seguito della fusione dei ghiacciai. I precedenti criteri che erano stati scelti per decidere da dove iniziava il territorio italiano e da dove quello svizzero, sono cambiati.
Lungo l'arco alpino infatti, la maggior parte delle aree di confine prende come riferimento gli spartiacque delle montagne, cioè il punto in cui l'acqua piovana si divide tra due versanti, mentre nelle zone dove si trovano i ghiacciai vengono scelti i crinali ghiacciati.
Sono sempre punti evidenti in cui i versanti cambiano in modo evidente, ma essendo fatti di ghiaccio cambiano con la fusione. La fusione del ghiaccio ha eliminato la chiarezza con cui il confine si mostrava prima, e sono state necessarie modifiche.
Nell'Europa del XXI secolo, per fortuna, i confini tra paesi europei non sono più tema di conflitto come lo sono dolorosamente stati nel corso del secolo scorso, e lo spostamento di alcuni metri della frontiera italo-svizzera interessa poco. Il messaggio che ci invia è però un ennesimo campanello sui molteplici effetti che la crisi climatica sta avendo nel pianeta.