Caldo eccezionale in Siberia, gravi le conseguenze sul permafrost
Caldo eccezionale nel nord-est della Siberia, per la prima volta nella storia raggiunti i primi +38°C. Ecco cosa sta succedendo.
Dopo le consistenti anomalie termiche positive degli ultimi mesi, in questi giorni una forte onda di calore sta colpendo la Siberia orientale, determinando un brusco quanto intenso aumento delle temperature, con picchi di oltre +34°C +36°C nel cuore della taiga, ben oltre i 60° di latitudine nord.
Una bolla di aria calda si è isolata nel nord-est della Siberia
Nei giorni scorsi sopra l’altopiano della Siberia orientale si è isolato un promontorio anticiclonico di blocco, alimentato in quota da masse d’aria estremamente calde e secche che hanno contribuito a “surriscaldare” l’ambiente, specie sul nord della Repubblica di Sacha-Jacuzia, dove il caldo è divenuto veramente eccezionale per la latitudine.
Osservando le stesse moviole satellitari è facilmente distinguibile la rotazione in senso oraria dei corpi nuvolosi che aggirano il promontorio anticiclonico lungo i bordi più occidentali e settentrionali. Queste masse d’aria calda, provenienti dai quadranti meridionali, dopo aver attraversato l’altopiano di Stanovoj, si sono riversate sulla Jacuzia, nell’est del territorio siberiano, determinando una brusca scaldata, con i termometri impennati sopra la soglia dei +34°C +35°C nel cuore della taiga. Ma in alcune località il caldo è stato davvero “estremo” per la latitudine, tanto da far registrare valori da record.
Storici +38°C a Verhojansk
Su tutti spiccano i +38°C registrati a Verhojansk, località considerata fra le più fredde di tutta la Siberia, che vanta un record assoluto di freddo di ben -67,6°C. Superati i +37,3°C del 25 luglio 1988, considerati finora la più alta temperatura raggiunta nelle zone polari.
A far impennare le temperature, oltre la soglia dei +35°C +36°C a latitudini così elevate, è stato il contributo dell’aria piuttosto secca, ulteriormente deumidificata dalle “subsidenze” (moti discendenti) del promontorio anticiclonico di blocco. Quest’ultima ha difatti permesso alle temperature di poter sfondare con una certa agilità il muro dei +35°C +36°C, con picchi isolati fino a +37°C +38°C, nel cuore della taiga.
L’anomalia termica proseguirà anche nei prossimi giorni
Purtroppo il caldo proseguirà anche nei prossimi giorni, soprattutto sul nord della Repubblica di Sacha-Jacuzia, dove si rischiano di battere nuovi record di caldo. Queste ondate di calore, con i termometri che possono sfondare il muro dei +34°C +35°C all’ombra nel sud della Russia asiatica, nel periodo estivo si alternano a brevi ma intense rinfrescate, con la discesa di masse d’aria fredda di origini polari dalle coste artiche, accompagnate da fenomeni temporaleschi anche violenti, contraddistinti da grandinate, attività elettrica a fondoscala e forti colpi di vento (“downbursts”) ed occasionali fenomeni vorticosi (tornado).
Il caldo eccezionale minaccia la tenuta del permafrost
Il riscaldamento globale progredisce in Russia a ritmi due volte e mezzo superiori a quelli del resto del mondo, tanto da far preoccupare gli scienziati russi che temono conseguenze disastrose, non solo per l’ecosistema della taiga e della tundra.
Recentissimi studi hanno dimostrato come la fusione del permafrost sta liberando nell’aria spore e batteri rimasti congelati per migliaia di anni. Tutto è nato per caso, quando si è discusso che cosa fare di un’area della città nella quale erano stati condotti esperimenti con l’antrace. L’idea di realizzare una pista di pattinaggio è stata respinta proprio perché si è scoperto che il batterio Bacillus Anthracis era rimasto per anni congelato nel ghiaccio e si era riattivato con lo scioglimento del permafrost che lo conteneva.
L’antrace si sta diffondendo nella Jacuzia proprio a causa del riscaldamento globale che ne libera le spore nell’atmosfera. Nelle regioni più settentrionali è conosciuto come la Peste siberiana che stermina gli animali e colpisce anche l’uomo. La sua diffusione è facilitata dal fatto che la Jacuzia ha quasi 14 mila cimiteri di renne lungo i percorsi delle migrazioni. Dalle carcasse scongelate si liberano batteri che tornano in vita, diffondendosi nell’aria.
Le gravi conseguenze della fusione del permafrost
Il permafrost della Jacuzia è spesso qualche centinaio di metri, ma si sta assottigliando di 5 centimetri l’anno. Nel 2010, durante una delle estati più calde della storia russa, la rapida fusione del permafrost ha liberato dal terreno batteri, metano e altri gas serra.
A causa dello scioglimento del permafrost il terreno è diventato cedevole, le case crollano e persino le tubature di gas e petrolio si spezzano con frequenza, provocando gravi incidenti e disastri ecologici. La regione è inoltre bucherellata da crateri creati da esplosioni spontanee di metano, il più grande dei quali, lungo 800 metri, è stato chiamato Porta dell’inferno.