Bassa marea eccezionale a Venezia, ecco i video!
Giorni con bassa marea eccezionale a Venezia e in altre città della costa italiana, ecco a cosa è dovuto il singolare fenomeno che sta destando notevoli problemi e disagi.
L’imponente anticiclone di blocco che da diversi giorni domina lo scenario meteorologico sull’Italia e sul bacino centrale del Mediterraneo sta favorendo delle eccezionali fasi di “bassa marea” lungo le coste italiane. In questi giorni il fenomeno è particolarmente evidente a Venezia, dove i canali interni sono andati in secca, mostrando pure le antiche fondamenta dei palazzi a vista, anche lungo il Canal Grande. Il ritiro dell’acqua dai Canali ha anche causato una moria di pesci.
Per la bella città lagunare non è un fenomeno nuovo, anzi. Solo che stavolta l’eccezionalità del curioso fenomeno sta proprio nella sua lunga durata nel tempo. Il 18 febbraio 2008 si arrivò alla bassa marea record di -83 cm e nel 2018, sempre negli stessi giorni, -66.
Numeri che si hanno al massimo due volte l’anno. In questi casi l'Actv deve deviare le linee, stesso rischio per vigili del fuoco e ambulanze. Pochi canali restano navigabili, come il Canal Grande e il Rio di Noale.
Ma il fenomeno, anche se con meno evidenza, si sta presentando pure in altre zone d’Italia, dove abbiamo registrato delle “basse maree” veramente eccezionali, anche se meno rilevanti rispetto all’evento del marzo 2022. Ad esempio a Napoli, dove il mare si è ritirato in maniera ancora inspiegabile, facendo emergere degli scogli che solitamente sono sommersi.
Il fenomeno, ben documentato sull’area del Mediterraneo, è l’esatto opposto della cosiddetta “onda di tempesta”, ben descritta in questo articolo di qualche settimana fa.
Generalmente questo tipo di fenomeni sono imputati alla sovrapposizione di una serie di fattori, astronomici, oceanografici e meteorologici, tutti in sovrapposizione tra loro.
Un impatto rilevante è quello dato dal fattore astronomico, regolatore della marea astronomica, a cui si sono aggiunti fattori meteorologici e batimetrici locali, che hanno contribuito, in questa fase, ad accentuare ulteriormente il fenomeno. In alcuni casi (non in questo pero) questi fenomeni possono essere imputati ai cosiddetti “meteotsunami”.