Da Soverato a Livorno, le peggiori alluvioni di settembre in Italia
Nel mese di settembre in Italia si sono verificate negli ultimi vent'anni alluvioni e inondazioni che hanno causato gravi danni e numerose vittime. Ne ricordiamo alcune.
Il mese di settembre in Italia è stato segnato negli ultimi vent'anni da alluvioni e inondazioni che hanno causato gravi danni e numerose vittime.
Queste alluvioni sono state causate da eventi meteo molto violenti, con piogge molto abbondanti concentrate in poco tempo, ma sono state anche il prodotto della cementificazione del territorio, con costruzioni e infrastrutture realizzate in zone dove non si doveva costruire, spesso lungo gli alvei dei fiumi, o di piccoli corsi d'acqua che, in modo naturale nel corso di determinati eventi meteorologici, possono trasformarsi in fiumi di fango e detrito. Anche l'abbandono delle aree non urbane, montane e collinari, ha contribuito al questi eventi.
Andiamo indietro nel tempo per ricordare gli eventi di settembre più disastrosi degli ultimi anni, e anche quelli più lontani nel tempo.
10 settembre 2000, Soverato: 13 morti
Tra l’8 ed il 10 settembre 2000 la Calabria ionica venne colpita da una forte ondata di maltempo che portò a fenomeni di esondazione dei corsi d'acqua e a numerose frane. In tre giorni vennero misurati, in alcune zone della provincia di Catanzaro, oltre 630 millimetri di pioggia.
A Soverato (CZ) si verificò l'episodio più disastroso: l'esondazione del torrente Beltrame, che trasportava nel corso della piena molto materiale solido, formò uno sbarramento che cedette improvvisamente nella notte fra il 9 ed il 10 settembre. Alle 4.30 della notte un'ondata di piena investì il camping “Le Giare”, ubicato nell'alveo del corso d'acqua, secco nei mesi estivi. Ci furono tredici morti.
10 settembre 2017, Livorno: 8 morti
Fra il 9 ed il 10 settembre del 2017 l'area di Livorno, Rosignano Marittimo e Collesalvetti, in Toscana, venne interessata da eventi meteorologici caratterizzati da precipitazioni straordinarie. In certe aree i pluviometri registrarono oltre 40 mm di pioggia in 15 minuti. Sul territorio di Livorno in poche ore caddero in totale 260 millimetri di pioggia.
In poco tempo si crearono piene dei corsi d'acqua della zona, mentre le correnti dal mare creavano un effetto tappo che rendeva difficile lo smaltimento dell'enorme quantità di acqua. In quella notte drammatica si contarono 8 vittime, sorprese dalle esondazioni del rio Ardenza e del rio Maggiore. Quattro delle vittime vennero sorprese nel proprio appartamento situato al pian terreno.
Ancora una volta era evidente l'inadeguatezza del sistema di smaltimento delle acque, con corsi d'acqua tombati (costretti in canali di cemento sotterranei), ed abitazioni costruite in aree soggette a esondazione.
La morte di alcune persone scese in strada per recuperare beni (in un caso una persona che tentò di salvare il proprio cane), resero evidente anche una scarsa preparazione della popolazione ad eventi di questo tipo. In caso di alluvione bisogna infatti assolutamente evitare di restare in zone ribassate, garage o piani bassi, e non bisogna uscire all'aperto, per strada, dove si rischia di essere travolti dalla piena.
13-14 settembre 2015, Val Nure e Val Trebbia: 3 morti
Tra il 13 ed il 14 settembre del 2015 l'area al confine tra Emilia-Romagna e Liguria venne investita da piogge molto abbondanti concentrate in poco tempo. La stazione pluviometrica di Alpe Gorreto (Genova) registrò più di 108 millimetri in un’ora ed oltre 229 millimetri in tre ore.
Nelle zone delle Val Nure e della Val Trebbia, in provincia di Piacenza, si verificarono numerose esondazioni e fenomeni di dissesto, che danneggiarono oltre 500 edifici e numerose infrastrutture. Ci furono tre vittime.
3-6 settembre 2014, Gargano: 2 morti
Un altro evento meteo eccezionale colpì il Gargano (Puglia) nella prima settimana del settembre 2014. Le precipitazioni toccarono picchi di 600 millimetri in poco tempo (la media annuale è di circa 800 mm). Le esondazioni dei corsi d'acqua causarono due vittime.
9-10 settembre 2010, Atrani: 1 vittima
Nel comune di Atrani, in Campania, colpito da abbondanti piogge, esondò il torrente Dragone, che attraversa il centro abitato in sotterranea, con una canalizzazione in cemento. L'abitato venne invaso da colate di detriti, una donna morì trascinata dalla corrente.
Altre alluvioni di settembre in Italia
Fin qui, gli episodi più gravi e più recenti, avvenuti negli ultimi vent'anni. La lista non è completa, bisognerebbe infatti aggiungere le alluvioni di Carrara del 23 settembre 2003, 2 morti, quella di Palagiano (Taranto) sempre nel settembre 2003 (2 morti), l'alluvione di Terracina del 25 settembre 2005.
Sempre a settembre si verificarono in Italia altri eventi catastrofici, come l'evento dell'1-3 settembre 1965 nell'Italia centro-settentrionale (35 morti)e l'alluvione di Ancona del 5 settembre 1959 (10 vittime).
Tanti altri purtroppo gli eventi di questo tipo avvenuti in autunno, ad ottobre, novembre e dicembre. Altri si sono concentrati nei mesi primaverili, ed anche invernali. Di fronte a questi drammatici dati, da molto tempo l'imperativo in Italia - lo ricordano i geologi ad ogni evento - è la prevenzione.
Prioritario è lasciare ai corsi d'acqua lo spazio necessario per allargarsi in caso di eventi meteo come quelli descritti sopra, eliminare le situazioni di rischio - troppe le abitazioni realizzate in aree soggette a esondazione o frana - ed anche la manutenzione del territorio.