Alluvione lampo nel messinese, più di 300 mm di pioggia: i video
Un violento temporale stazionario fra Etna e Peloritani ha duramente colpito diversi centri del messinese, dove in pochissime ore sono caduti oltre 300 mm di pioggia.
Nel pomeriggio di ieri, sabato 3 dicembre 2022, una violenta ondata di maltempo si è abbattuta sul messinese, colpendo soprattutto l’area occidentale dei Peloritani e grossi centri, come Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, dove si sono registrati allagamenti e inondazioni.
L’umido flusso sciroccale, proveniente dallo Ionio e dal mar Libico, interagendo con l’Etna e i Peloritani ha prodotto un grosso temporale orografico, che in meno di 6 ore ha scaricato oltre 250 mm di pioggia, con picchi di oltre 300 mm nel territorio di Novara di Sicilia, con lo sviluppo del cosiddetto “effetto Alcantara”.
Generalmente, quando si attiva l’”effetto Alcantara”, come nel caso di oggi i cumulonembi responsabili dei diluvi che avvengono sul messinese si sviluppano sopra la cima dell’Etna, per essere rapidamente spazzati dai fortissimi venti meridionali in quota (fra 3000 e 5000 metri di quota) verso il versante settentrionale del vulcano, nell’area fra i comuni di Linguaglossa e Randazzo.
I forti moti ascensionali che si sviluppano in corrispondenza dell’Etna e dell’alta vallata dell’Alcantara vengono spiegati dal fatto che proprio in corrispondenza della valle dell’Alcantara, questi moti convettivi indotti dal “forcing orografico”, vengono “intercettati” dai violenti flussi da Sud e Sud-ovest, predominanti in quota.
Questi venti violenti in quota, interagendo con la cima dell’Etna, possono generare grosse turbolenze che risucchiano verso l’alto le masse d’aria calde e molto umide penetrate all’interno della valle dell’Alcantara, spingendo le particelle d’aria a salire fino a quote prossime alla tropopausa, se non addirittura oltre, generando convezione profonda in un’area circoscritta, proprio fra l’Etna e i Peloritani.
Sono proprio i rilievi, al confine tra Etna, Peloritani e Nebrodi, ad agevolare la costruzione di grandi annuvolamenti cumuliformi che si espandono sino al Longano e alle pianure del milazzese, portando piogge e rovesci, sotto le sferzanti raffiche di scirocco e ostro che scendono dai rilievi circostanti.