Geologi scoprono in Australia il cratere da impatto più antico della Terra: risale a più di 3,5 miliardi di anni fa
Nel cuore della regione di Pilbara, nell'Australia Occidentale, è rimasto a lungo nascosto uno dei protagonisti più ricercati della storia del pianeta. Questa è stata la scoperta dei geologi.

Un team di scienziati ha scoperto quello che potrebbe essere il cratere da impatto di meteorite più antico conosciuto nell'Australia Occidentale: una struttura formatasi 3,5 miliardi di anni fa. Questa scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Communications, cambia la cronologia degli impatti delle rocce spaziali e rafforza una teoria sulla formazione dei primi continenti terrestri.
Una scoperta incredibile nel posto giusto
La scoperta non è stata del tutto fortuita. Per anni i ricercatori hanno sospettato che nel Pilbara potessero esserci tracce di un impatto colossale. E non avevano torto. Analizzando la composizione chimica dei minuscoli cristalli di zircone rinvenuti nella zona, i geologi hanno individuato le prove di un evento ad alta energia. Avevano però bisogno di qualcosa di più tangibile, qualcosa che qualsiasi geologo potesse vedere a occhio nudo, senza l'ausilio del microscopio.
In Geology ️
— Geology Bits of Knowledge (@geologyBits) March 10, 2025
"Times Deep Scar: Exploring Australias Pilbara Crater Mystery"
Lets dive into the fascinating story of the Pilbara Crater in Australia, specifically the recently discovered North Pole Crater in the Pilbara region, which has been identified as the oldest known pic.twitter.com/dEpujRHS8m
Con questa missione in mente, nel maggio 2021 il team ha organizzato una spedizione per esplorare il Pilbara alla ricerca di segni visibili dell'impatto. La chiave si trova in uno strato di rocce noto come Arctic Creek Member, una formazione sedimentaria compressa tra strati di lava basaltica.
E lì, tra affioramenti polverosi e sentieri pietrosi, hanno trovato la prova definitiva: coni di frammentazione, strutture fratturate che si formano solo dopo l'impatto di un meteorite.
Sono strutture delicate e ramificate. In natura, queste formazioni si generano solo quando un'onda d'urto ad alta energia attraversa la roccia.
In altre parole, la Terra ha subito un impatto di proporzioni enormi miliardi di anni fa, quando il pianeta era ancora agli inizi. Ma l'età del cratere doveva essere confermata. In una seconda visita, nel maggio 2024, gli scienziati hanno analizzato in dettaglio gli strati dell'Arctic Creek Member e hanno scoperto che i coni frantumati erano sigillati sotto uno spesso strato di basalto intatto.
Ciò significa che l'impatto è avvenuto prima dell'eruzione della lava, consentendo di datare l'evento a 3,5 miliardi di anni fa. È stato quindi confermato che questa struttura è il cratere da impatto più antico mai identificato sulla Terra.
Un meteorite che ha contribuito a formare i continenti
Oltre alla sua età, questo cratere supporta una teoria molto interessante: l'idea che i primi continenti della Terra si siano formati in seguito all'impatto di meteoriti. Finora si è dibattuto se l'emersione dei continenti sia avvenuta attraverso processi di convezione interna del mantello o attraverso la dinamica della tettonica a placche.
Tuttavia, questa scoperta suggerisce che impatti giganteschi potrebbero aver generato energia sufficiente a fondere grandi volumi di roccia e innescare la formazione della crosta continentale.
Shatter cones in rocks in the Pilbara craton, in Western Australia, provide evidence for oldest known impact crater on Earth, which struck 3.5 billion years ago, according to a paper in Nature Communications. https://t.co/oYnJcBLmN5 pic.twitter.com/PDqdz0oCZA
— Nature Portfolio (@NaturePortfolio) March 12, 2025
Il team che ha fatto la scoperta sottolinea che questa ipotesi presenta parallelismi con quanto osservato sulla Luna e su altri corpi planetari, dove gli impatti sono stati fondamentali per l'evoluzione geologica.
Se questo processo si fosse verificato sulla Terra primordiale, avrebbe potuto influenzare non solo la configurazione dei continenti, ma anche la comparsa dei primi ecosistemi.
Quanti altri crateri devono ancora essere scoperti?
Gli esperti sollevano la possibilità che ci siano altri crateri nascosti negli antichi nuclei continentali. Il problema sarà trovarli. Come afferma il team di scienziati, a volte la scienza avanza con un colpo di fortuna e una buona dose di perseveranza.
Ora la sfida è continuare a esplorare il passato nascosto della Terra e scoprire quanti altri segreti il nostro pianeta custodisce sotto le sue rocce più antiche.
Riferimenti allo studio
Kirkland, C.L., Johnson, T.E., Kaempf, J. et al. A Paleoarchaean impact crater in the Pilbara Craton, Western Australia. Nat Commun 16, 2224 (2025).