Le affascinanti nebbie di mare in Sicilia e Sardegna: i video
Il ritorno delle affascinanti nebbie di mare, fra Sardegna e Sicilia, ha regalato degli scenari davvero fiabeschi, soprattutto durante le ore serali, con uno spettacolare gioco di luci e riflessi.
In questi giorni lo scorrimento di masse d’aria estremamente calde, per il periodo, sopra i mari ancora freddi in superficie, sta favorendo la formazione dell’affascinante fenomeno delle “nebbie d’avvezione” in alcuni settori costieri, soprattutto fra le nostre Isole Maggiori.
Nella mattinata di venerdì 5 febbraio un affascinante banco di nebbia ha interessato l’area di Cagliari, e le zone attorno al porto, che sono state avvolte da una spessa coltre di nuvole bianche, con base prossima al mare.
Nella serata di ieri, invece, sabato 6 febbraio, spettacolari banchi di nebbia provenienti dal mare hanno avvolto diverse località della Sicilia orientale, dalla costa siracusana fino allo Stretto di Messina (fenomeno localmente chiamato "lupa"), regalando scenari fiabeschi, soprattutto durante le ore serali, con uno spettacolare gioco di luci e riflessi.
Le “nebbie d’avvezione” non sono altro che distese di strati sottili che mantengono la base in prossimità del suolo o della superficie marina. Note anche come “nebbie di mare”, quando nascono in alto mare, sono un chiaro sintomo dell’arrivo della primavera e dei primi tepori di stagione. Sono molto diverse dalle tipiche nebbie padane della stagione invernale.
La loro formazione solitamente avviene quando una massa di aria calda e umida scorre sopra la superficie marina più fredda e durante il giorno, quando si attivano i venti termici e le brezze, possono raggiungere la costa e il vicino retroterra, con densi banchi di nebbia che possono produrre drastiche riduzioni della visibilità orizzontale anche in località piuttosto distanti dalle aree litoranee.
Le formazioni nebbiose marittime sono favorite dalla presenza di una debole, se non nulla, circolazione dei venti nei bassi strati (non superiore a forza 3-4 della scala Beaufort), indotta da un campo barico alto e livellato.
Spesso queste particolari condizioni generano uno strato d’inversione termica a qualche decina di metri dal mare che imprigiona l’aria umida in prossimità della fredda superficie marina, continuando ad agevolare la condensazione del vapore acqueo in essa contenuto.