A che anno del passato è uguale il 2024? Scopri quale calendario si può riutilizzare!
Ci hai mai pensato? Il calendario che usiamo quest'anno non è nuovo, ma è uguale a quelli di altri anni del passato. Periodicamente infatti, la disposizione dei giorni torna uguale a quella di un anno già vissuto. Ogni quanto tempo? Scopriamolo insieme!
Ogni anno usiamo un calendario nuovo, lo compriamo per averlo in casa e pianificare le nostre attività, per tenere "sotto controllo" il passare del tempo.
Forse non ci hai mai pensato, ma il calendario che stai usando si può riutilizzare più volte nel futuro, e volendo potremmo riutilizzare un calendario già usato nel passato. Certo, perderemmo il fatto di goderci un calendario nuovo, con nuove foto o illustrazioni...ma la possibilità di riutilizzare i calendari del passato c'è. Il problema è che questo possibile riutilizzo non è così frequente, e ci sono delle eccezioni.
Calendario, quando si ripeterà un anno uguale al 2024?
La regola più conosciuta è che il tempo che deve passare perché un calendario torni ad essere valido (quindi con i giorni della settimana che coincidono), è di 28 anni.
Nel 2024, ad esempio, potremmo attaccare al muro o mettere sulla scrivania un calendario del 1996, se ne avessimo ancora uno in casa, oppure uno del 1968.
Certo, forse sarebbe un po' ingiallito, ma farebbe il suo lavoro perfettamente perché ogni giorno della settimana corrisponde esattamente a quelli dell'anno in cui ci troviamo.
Eccezioni alla regola dei 28 anni
Ci sono diverse eccezioni a questa regola dei 28 anni, e in certi anni il calendario può essere riutilizzato molto prima! Ad esempio, il calendario del 2018 è uguale a quello del 2024 fino al 28 febbraio. Poi, essendo il 2024 un bisestile (e il 2018 no), da quel giorno in poi i calendari divergono.
Altre eccezioni: gli anni che precedono di tre anni un bisestile (recentemente, ad esempio, il 2021), tornano con la stessa combinazione di giorni della settimana tre anni dopo un bisestile (nel nostro caso, il 2021 sarà quindi uguale al 2027). In sostanza, il 2021 avrà gli stessi giorni della settimana del 2027.
Un'altra eccezione: gli anni che precedono di 1 o 2 anni un bisestile tornano con la stessa disposizione dei giorni della settimana dopo 11 anni. Per esempio: il 2023, che ha preceduto di un anno il 2024 (bisestile), tornerà nella stessa disposizione nel 2034!
Altre eccezioni alla regola dei 28 anni: nel calendario gregoriano gli anni bisestili si ripetono ogni 4 anni ma sono bisestili soltanto gli anni di inizio secolo divisibili per 400. Quindi, per esempio, il 1900 non è stato un anno bisestile mentre il 2000 sì (perché si può dividere per 400).
Nel 2100 quindi, si romperà la regola dei 28 anni perché quell'anno non sarà bisestile (non si può dividere 2100 per 400).
Perché la regola dei 28 anni?
Il motivo per cui un calendario si ripete ogni 28 anni (a parte le eccezioni che abbiamo appena visto) è che ci sono di mezzo gli anni bisestili. Ad esempio il 2024 è un anno bisestile (con 366 giorni invece che 365). Gli anni bisestili si ripetono ogni 4 anni, e sono stati "inventati" per correggere un errore che altrimenti si accumulerebbe nel tempo (ne abbiamo parlato qui). Quindi ogni quattro anni si produce un salto fra il giorno della settimana dell'anno precedente e quello attuale.
Ad esempio, il 1°marzo del 2023 era un mercoledì, mentre nel 2024 cade di venerdì: di mezzo infatti c'è stato l'anno bisestile, con il 29 febbraio (che cade ogni 4 anni), che ha "scombussolato" un po' le cose. Ecco quindi che, affinché un calendario sia riutilizzabile, non bastano 7 anni ma bisogna aspettare fino a 28 anni.
In conclusione, che calendario si può riutilizzare nel 2024 e quando si riutilizzerà?
Tornando a noi, nel 2024 potremo usare un calendario del 1996, o del 1968. In questo anno bisestile non possiamo applicare le eccezioni che abbiamo menzionato prima. Potremo però tenere il calendario nel cassetto e riutilizzarlo (se proprio volessimo...), nel 2052!