23 novembre, 40 anni dal terremoto dell'Irpinia: gli approfondimenti
Il 23 novembre del 1980, 40 anni fa, un devastante terremoto sconvolse una vasta area del Sud Italia, lasciando quasi tremila morti, oltre ottomila feriti e più di trecentomila senzatetto. Per ricordare, ecco una selezione di materiali e video.
Sono passati 40 anni dal 23 novembre 1980, il giorno del terremoto dell'Irpinia. Per le dimensioni della catastrofe e per il numero di vittime e sfollati, è stato uno dei più disastrosi terremoti che abbia colpito l’Italia nel XX secolo, insieme a quelli di Messina e Reggio Calabria (1908), Avezzano (1915), Friuli (1976). In termini di magnitudo, il terremoto in Irpinia (magnitudo momento 6,9) è stato uno dei più forti degli ultimi cento anni in Italia, e solo quello del 30 ottobre 2016 nel Centro Italia gli è arrivato vicino, con una magnitudo 6,5.
Quasi tremila morti
Il terremoto del 23 novembre del 1980 sconvolse il Sud Italia, in una enorme area compresa fra le province di Avellino, Salerno e Potenza, fra le regioni Campania e Basilicata. L'evento sismico ebbe una magnitudo momento 6,9 con epicentro nel comune di Castelnuovo di Conza (Avellino) e causò 2.914 morti, 8.848 feriti e circa 280.000 sfollati. Venne particolarmente colpita l’area dell’Irpinia, e per questo è ricordato come “terremoto dell’Irpinia”, ma l’area interessata si estendeva su una superficie di oltre 17.000 chilometri quadrati.
Magnitudo momento 6,9 ed intensità fino al X grado Mercalli
In alcune zone l’intensità del terremoto raggiunse il X grado della scala Mercalli (distruzione totale). Venne avvertito con forza anche a Napoli, dove alcuni edifici antichi e fatiscenti crollarono, causando vittime.
Il terremoto avvenne in un’area dell’Appennino Campano-Lucano dove la pericolosità sismica è elevata ed i forti terremoti si verificano con una certa frequenza. Ancora oggi sono evidenti le scarpate di faglia generate da quell'evento sismico.
Le parole dei geologi a 40 anni dal terremoto
“La cifra impiegata per le ricostruzioni post-evento dei terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi 50 anni supera i 150 miliardi. Tali risorse, utilizzate per la prevenzione, avrebbero evitato o limitato le tragedie segnate da pesantissime perdite in vite umane, oltre che da sconvolgimenti sociali a lungo termine, spesso poco considerati e difficilmente risanabili”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, ha tracciato un bilancio degli ultimi 40 anni, da quando quella sera del 23 novembre l’Italia centro meridionale fu devastata dal forte terremoto.
“Oggi possiamo dire che il progresso delle conoscenze tecnico-scientifiche ha portato ad un approccio decisamente più aderente alla reale fragilità sismica del territorio, – ha aggiunto Violo – ma resta ancora molto da fare nell’attuazione delle procedure di mappatura della pericolosità sismica e conoscenza geologica di base . (Leggi qui l'intervento integrale del Consiglio Nazionale dei Geologi in occasione dei 40 anni dal terremoto).
Il ricordo del sisma sul blog dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
In occasione dei 40 anni dal terremoto in Irpinia sono molte le iniziative da segnalare. Fra questi si segnala, per i lettori del portale Meteored Italia, lo speciale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), pubblicato sul blog "INGV Terremoti", dal titolo: "TERREMOTO80, con una serie di approfondimenti su quell'evento sismico.
Il ricordo del sisma in televisione
A 40 anni da quello che fu il terremoto più violento registrato in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Rai rende omaggio alle vittime e ai sopravvissuti con una programmazione dedicata che si snoda come una lunga staffetta già iniziata questo fine settimana. Anche RaiPlay ricorda i tragici eventi che hanno devastato l’Irpinia, cambiando per sempre la storia e la vita di migliaia di persone. Nella home page, dal 20 novembre, è disponibile un’antologia inedita delle Teche e un monologo teatrale di Orazio Cerino, “Il fulmine nella terra. Irpinia 1980”. Basato su articoli di giornale, testimonianze e documenti originali, il monologo ricostruisce i primi giorni del sisma raccontando, con ironia e crudezza, le storie delle vittime e dei soccorritori, i ritardi, l'impreparazione e gli errori. Per conoscere gli altri programmi, si può visitare questa pagina.