17 giugno, è la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione
Le Nazioni Unite hanno stabilito che ogni 17 giugno si tenga la Giornata Mondiale di Lotta contro la Desertificazione e la Siccità. Un problema che riguarda in maniera molto importante l'Italia, così come tanti paesi del mondo. Di che si tratta?
Il 17 giugno è la "Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità". Questa giornata è stata indetta dalle Nazioni Unite con una risoluzione del 1995, per aumentare la consapevolezza delle popolazioni mondiali su questo tema. Il problema della siccità e della desertificazione sarà sempre più importante in Italia nei prossimi decenni, a causa dei cambiamenti climatici causati alle attività umane.
Il tema del 2021: "recupero"
Il tema scelto quest’anno per la Giornata della Desertificazione e Siccità, in analogia con l’avvio del Decennio ONU per il ripristino dell’ecosistema, è "Restauro. Territorio. Recupero. Ricostruiamo meglio con un terreno sano", con un focus sul recupero dei suoli degradati.
La giornata si concentrerà sulla trasformazione dei terreni degradati in terreni sani, che aiuta al recupero della biodiversità, immagazzina il carbonio, rallenta i cambiamenti climatici e ne riduce gli impatti, sostiene la ripresa verde dalla pandemia garantendo resilienza economica, creando posti di lavoro, aumentando i redditi e la sicurezza alimentare.
Lotta al degrado del suolo
Quasi tre quarti delle terre libere da ghiacci della Terra sono stati modificati dagli umani per soddisfare una domanda sempre maggiore di cibo, materie prime, infrastrutture, case.
Il degrado dei suoli è causato da vari fattori, fra i quali si sottolinea la perdita di superficie per la cementificazione di aree sempre più vaste, conseguente impermeabilizzazione, deforestazione, incendi, pascolo e agricoltura intensiva, erosione, salinizzazione delle falde, contaminazione, aridità del clima. Il risultato finale è la riduzione dello strato superficiale del suolo, con la perdita di sostanza organica e quindi di capacità produttiva, fino ad arrivare all'estremo degrado della desertificazione.
Riparare gli ecosistemi danneggiati
La riparazione degli ecosistemi danneggiati allevia gli effetti dei cambiamenti climatici e rafforza le difese della natura contro i disastri e gli eventi meteorologici estremi come incendi, siccità, inondazioni e tempeste di sabbia e polvere. Evitare, rallentare e invertire la perdita di terreni produttivi ed ecosistemi naturali è sempre più urgente.
A livello globale, le terre produttive sono in quantità limitata, e l'utilizzo non sostenibile delle loro risorse aumenta sempre più la percentuale delle terre modificate e degradate. Evitare, rallentare e invertire la perdita della produttività delle terre e degli ecosistemi naturali aumenta la sicurezza alimentare, aiuta a recuperare la biodiversità e rallenta il cambiamento climatico.
La situazione in Italia
Gli scenari e le tendenze di cambiamento climatico indicano una crescente vulnerabilità alla desertificazione in tutto il pianeta. In Europa il problema della siccità e della desertificazione è sempre più grave. Le temperature sono in aumento, ci sono più periodi di siccità e meno precipitazioni nell'Europa meridionale.
Spagna, Portogallo, Italia e Bulgaria sono i paesi che attualmente ne stanno subendo gli effetti in maniera più accentuata. In Italia il problema è accentuato dall'enorme consumo di suolo, che non si ferma, e che vede sparire ogni anno sotto il cemento ampie superfici.
La siccità in Italia
Recentemente è stato nuovamente messo in evidenza il grave problema della siccità in Italia. Nelle elaborazioni dell’European Drought Observatory (EDO), l’andamento climatico sta spingendo zone interne di Abruzzo e Molise, ed aree del siracusano in Sicilia, verso la desertificazione. In zona arancione ci sono altre importanti aree, dal Piemonte all'Umbria, passando per Toscana e costa romagnola, ma a rischio ci sono anche zone alpine di Val d’Aosta ed Alto Adige, sconfinando pure in Austria Svizzera.
Rischio desertificazione in Italia, l'allarme dell'Anbi
"In Italia è a rischio desertificazione il 20% del territorio e per questo è necessario costruire nuovi invasi per raccogliere l'acqua piovana e intervenire sugli acquedotti per eliminare le perdite". Questo è il messaggio lanciato dall'Anbi, l'associazione dei consorzi di bacino (gli enti pubblici che gestiscono i bacini di fiumi e laghi), in occasione della Giornata mondiale della lotta alla desertificazione. Nell'Unione Europea l'8% del territorio, interessante 13 Stati, è a rischio desertificazione. Le zone più esposte sono in Spagna, il sud Italia, Malta, Cipro, il sud-est della Grecia e le aree di Bulgaria e Romania che si affacciano sul Mar Nero.
Gli impegni per il futuro
In Italia, il contrasto al degrado del suolo e la protezione della terra dalle minacce causate da cambiamenti climatici e sfruttamento delle risorse naturali rappresentano un obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo prevede investimenti per centinaia di milioni di euro per la valorizzazione del verde urbano, contenimento del consumo del suolo e ripristino dei suoli utili. È prevista inoltre la piantumazione di quasi 7 milioni di alberi nei prossimi tre anni.