Si è conclusa la missione Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea, probabilmente la migliore tra tutte le missioni dell'ESA

Con i suoi 10 anni di osservazioni, la missione Gaia ha rivoluzionato la visione della nostra Galassia. Gaia è risultata la più importante e meglio riuscita missione dell'Agenzia Spaziale Europea.

Logo
Immagine del logo (3.5 x 3.5 metri) posto sulla carenatura del razzo utilizzato per portare in orbita il satellite Gaia. Credit: ESA

È stata la più importante missione dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. È quella che ha avuto il maggior ritorno scientifico. Il satellite è stato lanciato il 19 Dicembre del 2013, data preceduta da anni di preparazione sia del satellite sia di tutte le procedure di analisi dei dati che giorno per giorno il satellite avrebbe raccolto.

Inizialmente si prevedeva una missione della durata di 5 anni, poi prolungata per altri 5 anni, fino al 20 Gennaio del 2025, giorno in cui il satellite ha effettuato le ultime osservazioni.

I numeri associati a questa missione sono “impressionanti”. Scopo primario della missione era la realizzazione della più accurata mappatura della nostra Galassia, cioè determinare posizione esatta, i moti propri e caratteristiche fisiche di tutte le stelle fino alla magnitudine 20.

L'epitaffio di Gaia

"Fermati, viaggiatore, mentre passi.
Sono stato un gioiello della scienza.
Molte menti erano puntate su di me.
Ora, vago come un freddo detrito."

Con questo messaggio di addio, da parte di Laurent Eyer, responsabile di uno dei team della Collaborazione Gaia, giorno 27 Marzo è stato “spento” il telescopio spaziale Gaia, segnando la fine ufficiale della missione Gaia.

Gaia ha osservato circa 2 miliardi di stelle, dalle più brillanti fino a stelle 400.000 volte più deboli delle stelle più deboli visibili ad occhio nudo, per un totale di circa 3 mila miliardi di osservazioni.

La missione scientifica Gaia

Gaia ha permesso inoltre di estrarre informazioni importanti anche sulle galassie dell’Ammasso Locale, cioè dell’ammasso di galassie di cui la nostra Galassia fa parte; informazioni sulla storia evolutiva delle stelle della nostra Galassia; su esopianeti e corpi minori del nostro Sistema Solare, ...

Ad oggi, sono stati pubblicati su riviste internazionali oltre 15.000 articoli che hanno fatto uso dei dati raccolti da Gaia. Indubbiamente il maggior successo mai ottenuto dall’ESA. Ma perché allora terminare una missione di tanto successo, spegnendo qualche giorno fa il satellite?

Perché Gaia è stata “pensionata”

Il motivo principale è l’esaurimento del carburante che permetteva al satellite di restare nella sua orbita. Il satellite si trovava in una posizione dello spazio molto speciale chiamata L2 (il punto lagrangiano L2). Per capire quanto speciale sia questa posizione si pensi che è la stessa in cui si trova il telescopio James Webb e il telescopio Euclid.

Galassia
La Via Lattea: due diverse vedute (frontale a sinistra e di taglio a destra) della nostra Galassia ricostruite utilizzando i dati Gaia. Credit: ESA

E’ una posizione lungo la direzione Sole-Terra ma oltre l’orbita della Terra ad una distanza di circa 1.5 milioni di km. Questa è una posizione gravitazionalmente stabile che permette al satellite di orbitare attorno al Sole, mantenendo la stessa posizione rispetto alla Terra.

I più curiosi possono leggere un nostro precedente articolo (qui di seguito riportato) per saper di più su questa posizione L2.

Si tratta di una posizione troppo lontana per organizzare una missione di rifornimento carburante, per cui a malincuore, è stato necessario “spegnerla”. L’ultimo carburante residuo è stato utilizzato per allontanare il satellite da L2 verso una diversa orbita attorno al Sole. Data la specialità della posizione L2 è importante tenerla libera da satelliti dismessi.

A differenza di Gaia, il telescopio Hubble si trova a soli 500 km dalla Terra per cui è stato possibile raggiungerlo per interventi tecnici.

Gaia continuerà in silenzio a orbitare attorno al Sole.

“I nomi dei numerosi scienziati (tra cui il sottoscritto), ingegneri, sviluppatori di software, assistenti e coordinatori sono stati scritti in uno spazio di memoria di bordo della navicella spaziale ora in pensione. Alcune delle persone che hanno condiviso piccoli o grandi pezzi della loro vita, lavorando a questa missione, hanno preparato uno speciale messaggio di addio. Messaggi eterni a bordo della navicella spaziale, come un messaggio in una bottiglia, come uno dei membri della Gaia Collaboration ha così ben formulato.”

Gaia Collaboration
Lista parziale dei nomi di tutte le persone che a vario titolo per anni sono state impegnate nella riuscita della missione Gaia. Credit: ESA Gaia Mission

I dati raccolti da Gaia sono stati resi pubblici e quindi disponibili a tutta la comunità astronomica in successivi rilasci (dopo le necessarie analisi e validazioni).

L'ultimo rilascio di dati è previsto per il 2026. Ma avvenuto questo, l'estrazione di preziose informazioni dai dati di Gaia durerà ancora per anni.

Curiosità sul logo (immagine di copertina)

Nello scegliere il logo per la missione Gaia si è voluto rappresentare in esso le stelle, la Terra, il telescopio, la dea Gaia e il nome Gaia. Ma uno dei temi principali che si è voluto rappresentare, con una ragazza, Sharly, che si protende verso l'Universo, è proprio la curiosità dell'umanità verso l'Universo.