L'asteroide 2024 YR4 si è trasformato da pericoloso “city killer” in un'opportunità per la scienza
Gli scienziati fanno dell’asteroide 2024 YR4, inizialmente classificato come “city killer”, un’opportunità per la scienza. I suoi incontri ravvicinati, che continueranno a ripetersi ogni 4 anni, potrebbero permettere ad una sonda di usarlo per studiare le proprietà del Sistema Solare ai suoi albori.

È sicuramente una delle grandi risorse dell’uomo, cambiare le prospettive e far diventare un’opportunità ciò che fino a poche settimane fa era una minaccia dallo spazio. Infatti, ormai accertato che l’asteroide 2024 YR4 non colpirà la Terra, gli scienziati si sono messi al lavoro per sfruttare l’opportunità offerta dai suoi futuri avvicinamenti.
Una missione verso l'asteroide 2024 YR4
Ricordiamo che l’asteroide 2024 YR4 ci ha tenuto un po’ col fiato sospeso essendo stato classificato come “city killer” e con la più alta probabilità di impatto mai prima calcolata per un asteroide.
Scoperto nel Dicembre del 2024, la sua probabilità di impatto è cresciuta per poi ridursi a zero, quando sufficienti osservazioni hanno escluso che potesse incrociarsi con la Terra, ma senza escludere del tutto che nel 2032 possa colpire la Luna.
Questo asteroide rimane comunque un PHO, cioè un oggetto potenzialmente pericoloso. Esso, infatti, orbita attorno al Sole con un periodo di 4 anni. Il suo prossimo avvicinamento (non problematico) alla Terra sarà nel 2028, ed il successivo (possibilmente problematico per la Luna) nel 2032. Tuttavia, ogni 4 anni i suoi incontri ravvicinati con la Terra continueranno a ripetersi e non si esclude che in futuro possa diventare un pericolo.
Adam Hibberd è un ingegnere informatico e ricercatore in Astronautica, mentre Marshall Eubanks è il Chief Scientist presso la Space Initiatives Inc. Recentemente, hanno sottomesso alla rivista Acta Astronautica un articolo (ancora non accettato), dal titolo "Preliminary Analysis into the Feasibility of Missions to Asteroid 2024 YR".
Essi hanno realizzato un software per il calcolo delle possibili traiettorie che una sonda potrebbe percorrere per raggiungere l’asteroide 2024 YR4. Essi hanno elaborato tre tipologia di missione: una detta di flyby che raggiungerebbe l’asteroide minimizzando il carburante necessario (quindi facilmente realizzabile con qualunque veicolo di lancio); una detta di ritorno, che garantirebbe alla sonda di poter rientrare sulla Terra; ed un’ultima detta di rendezvous in cui la sonda raggiunge l’asteroide ed vi rimane accanto lungo la sua orbita attorno al Sole.
Perché lo studio degli asteroidi è importante
Gli asteroidi sono una sorta di “reperto archeologico”. Essi sono un residuo del disco protoplanetario in cui circa 4.5 miliardi di anni fa si è formato il Sistema Solare. Da allora essi non hanno subito particolari trasformazioni: oggi hanno le stesse caratteristiche (quindi la stessa composizione chimica) di allora.
Così come i reperti archeologici rivelano agli archeologi informazioni su tempi ed ere passate, similmente gli asteroidi possono rivelare agli astronomi informazioni su epoche passate molto remote, quando il Sistema Solare era ancora in fase di formazione.

Questo spiega l’impegno e lo sforzo con cui sono state progettate e realizzate missioni spaziali il cui obiettivo era quello di raggiungere asteroidi, prelevarne campioni da riportare a Terra, ed analizzarne la composizione e le proprietà per capire la composizione iniziale del disco nel quale si sono formati i nostri pianeti.
Tra le diverse missioni, ricordiamo le missioni giapponesi Hayabusa I ed Hayabusa II, che nel 2005 e nel 2018 hanno raggiunto gli asteroidi, rispettivamente, 25143 Itokawa e 162173 Ryugu. O ricordiamo la più recente missione OSIRIS-REx che ha prelevato campioni di roccia dall’asteroide 101955 Bennu.
Lo studio dei campioni raccolti ha confermato come gli asteroidi rocciosi (classificati come di tipo S) siano la principale sorgente di meteoriti. Ma in particolare, i campioni rocciosi di Itokawa hanno mostrato presenza di acqua e di minerali extraterrestri assenti sulla Terra.
I campioni di Bennu hanno rivelato la presenza di ben 20 diversi tipi di aminoacidi, di composti organici e di minerali idrati. Ciò ha confermato la teoria secondo la quale asteroidi e comete hanno rappresentato per la Terra la principale fonte di acqua e di elementi.
Riferimento allo studio
"Preliminary Analysis into the Feasibility of Missions to Asteroid 2024 YR4" A. Hibberd $ T. M. Eubanks, 2025, submitted to Acta Astronautica