Immagini spettacolari di Marte catturate dalla sonda europea Mars Express dell'ESA! Dal Polo Nord a Hellas Planitia

Dall'alto, la sonda dell'Agenzia spaziale europea ci regala una vista mozzafiato di Marte, rivelando un mondo diviso in due metà radicalmente diverse.

Dallo spazio, la sonda Mars Express dell'ESA rivela un Marte diviso in due mondi. A nord, le nuvole bianche nascondono un paesaggio ghiacciato, dove la calotta polare cambia con le stagioni. Questa regione è sommersa 2 chilometri sotto il livello dell'emisfero australe, un mistero geologico.

L'emisfero settentrionale di Marte è una vasta pianura nota come Vastitas Borealis, quasi priva di crateri. Questa superficie liscia e giovane suggerisce che, eoni fa, potrebbe essere stata ricoperta da un oceano. Questa teoria acquista forza se si confronta la sua apparente giovinezza con il selvaggio sud, segnato da innumerevoli influenze.

Il passaggio tra gli emisferi è brusco e drammatico. Lì, altipiani piatti, scogliere, canyon e valli frastagliate creano un paesaggio caotico. Una regione affascinante di questa zona è Cydonia Mensae, che ospita il famoso "volto di Marte", una formazione rocciosa che, da certe angolazioni, ricorda un volto umano.

Proseguendo verso sud, il paesaggio cambia radicalmente. Le pianure polverose lasciano il posto ad altopiani rossastri, punteggiati di crateri. Questo contrasto geologico, noto come dicotomia marziana, rimane un mistero. Quale forza ha separato due mondi così diversi in un unico pianeta?

L'antico sud e la sua storia incisa nei crateri

L'emisfero australe di Marte è un libro aperto che racconta la storia del pianeta. La sua superficie, costellata di crateri di tutte le dimensioni, suggerisce un'antichità estrema. Regioni come Arabia Terra e Terra Sabaea sono testimoni silenziose degli impatti che hanno modellato il paesaggio nel corso di miliardi di anni. Tra queste cicatrici c'è Hellas Planitia, un colossale bacino d'impatto dal diametro di 2.300 chilometri.

Questa gigantesca depressione, formatasi in seguito a un impatto catastrofico, domina la parte meridionale di Marte. La sua vasta distesa ricorda il violento passato del pianeta, quando enormi asteroidi lo colpivano senza pietà.

Ma la parte meridionale di Marte non è solo un museo di impatti; sono presenti segni di complessi processi geologici, dove acqua, ghiaccio e lava hanno modellato il terreno.

Valli scolpite, canali tortuosi e profonde fratture suggeriscono che Marte un tempo fosse un mondo dinamico, in continua evoluzione e pieno di attività. Anche i modelli di erosione nel sud potrebbero riflettere antichi cicli climatici. Marte potrebbe aver alternato periodi umidi e secchi, lasciando indizi nella sua geologia. Questi segnali, conservati nel tempo, potrebbero contenere risposte sul passato climatico del Pianeta Rosso, in attesa di essere scoperte.

L'enigma della dicotomia marziana

La dicotomia marziana è uno dei più grandi misteri del pianeta. Perché l'emisfero settentrionale è liscio e quello meridionale è pieno di crateri? Una teoria suggerisce che un impatto gigantesco abbia rimodellato l'emisfero settentrionale, lasciando un vasto bacino che alla fine sarebbe diventato la Vastitas Borealis.

La calotta polare sud di Marte, ripresa dalla sonda Mars Express dell'ESA. Crediti: ESA/DLR/FU Berlino/Bill Dunford

Questa ipotesi presenta però un problema: un impatto così colossale avrebbe ricoperto Marte di detriti e, finora, non è stata trovata alcuna prova conclusiva della presenza di tale materiale sulla superficie. Se ciò fosse accaduto 4,5 miliardi di anni fa, l'erosione avrebbe potuto cancellare quei segni, complicando ulteriormente la ricerca. Un'altra possibilità è che Marte avesse delle placche tettoniche come la Terra.

Queste placche erano in grado di spostare enormi quantità di materiale, creando la differenza tra i due emisferi. Tuttavia, non ci sono prove attuali di attività tettonica su Marte, il che rende questa teoria meno probabile. Alcuni scienziati ipotizzano che il territorio marziano sia stato modellato da diversi impatti di grandi dimensioni, non da uno solo, sebbene nessuna ipotesi sia stata provata in modo definitivo.

Forse missioni future, come InSight o Perseverance, riusciranno a svelare questo enigma. Nel frattempo, Marte continua a sfidare la nostra comprensione e ci invita a esplorarla ulteriormente.