L' "anomalia" è una grandezza che permettere di esprimere in modo semplice e chiaro le variazioni di una qualunque variabile meteorologica rispetto al suo valore medio.
Sergio Messina
Astronomo - 225 articoliArticoli di Sergio Messina
Ogni cinque esopianeti uno viene scoperto grazie al metodo delle velocità radiali. Sebbene molto dispendioso in termini di tempo, sforzo osservativo, e di analisi, è molto affidabile e generalmente utilizzato anche per confermare la vera natura dei pianeti scoperti con altri metodi.
Questa piccola e modesta unità di misura della pioggia espressa in millimetri non dà un’immediata percezione di quanto grandi siano le quantità effettive di pioggia corrispondenti.
Dell’Universo riusciamo a vedere non più del 4%. Il rimanente 96% rimane per noi inaccessibile e misterioso. Sappiamo soltanto che si tratta sia di materia che di energia "oscura".
Ufficializzata la candidatura dell'Italia per la realizzazione del più potente telescopio per l'osservazione di onde gravitazionali. Di cosa parliamo e perché è importante?
La storia è ricca di filosofi che hanno dato preziosi contributi al progresso della scienza e tra questi, nella sfera delle scienze dello spazio, il filosofo tedesco Immanuel Kant.
La temperatura globale continua a crescere, raggiungendo sempre nuovi record. Ma paradossalmente, le condizioni "normali" della Terra sono quelle di un pianeta ghiacciato.
SuperTerre e MiniNettuniani sono una tipologia molto comune di esopianeti. Mediamente ogni tre esopianeti scoperti uno è proprio di questo tipo.
Un disco di asteroidi è stato osservato attorno alla stella Fomalhaut dal telescopio spaziale James Webb. Si tratta di un disco simile alla fascia di Kuiper nel Sistema Solare e la cui struttura lascia presupporre la presenza di uno o più esopianeti.
Le “capsule del tempo” cioè contenitori di preziose informazioni sul passato sono, in alcuni casi speciali, non solo commestibili ma anche molto buone! Si, stiamo parlando di molluschi e crostacei, vere o proprie capsule del tempo naturali, che ci svelano, pensate un po’, dell’esistenza delle passate ere glaciali e interglaciali.
Il "planet engulfment" cioè l'inghiottimento di un esopianeta da parte della propria stella è stato previsto teoricamente. In passato questo tipo di evento è stato invocato per spiegare le anomalie osservate in alcune stelle. Finalmente, è arrivata conferma che effettivamente esiste grazie a chiare evidenze osservative raccolte da un team di astronomi e recentemente presentate sulla rivista Nature.
Il numero di esopianeti scoperti inizia a diventare sufficientemente grande da permettere un confronto con quelli del nostro Sistema Solare. Lo scenario che viene fuori è di una diversificazione di proprietà fisiche ed orbitali ben maggiore di quella osservata nel sistema solare.
La ricerca di esopianeti continua a riservare sorprese. L'ultima è la scoperta di un proto-pianeta, HD169142 b, in fase pre-natale immerso nelle polveri e gas da cui si sta ancora formando. A fronte di 5338 pianeti confermati, quest'ultimo è solo il terzo nel suo genere e particolarmente rilevante per la comprensione dei meccanismi di formazione.
L'escursione termica giornaliera, ossia la differenza di temperatura tra il dì e la notte, non è uguale ovunque ed inoltre nello stesso luogo cambia con l'alternarsi delle stagioni. Si tratta di un parametro meteorologico e climatico importante che rivela le diverse proprietà termiche della superficie terrestre.
Esiste una numerosa popolazione di asteroidi e comete potenzialmente pericolosa per la Terra. Mentre orbitano attorno al Sole potrebbero incrociare l'orbita della Terra dando luogo ad un impatto. Quanto grande è questo rischio e come si misura? C'è modo di evitarli?
Un recente studio conferma che l’acqua dei fiumi alpini, sebbene provenga anche dallo scioglimento dei ghiacciai montani, si sta gradualmente riscaldando con possibili impatti negativi sugli ecosistemi fluviali.
Diversi metodi vengono utilizzati dagli astronomi nella ricerca di esopianeti. Il "metodo dei transiti" è quello di maggiore successo con un bilancio del 75% di esopianeti scoperti. Ma vediamo in cosa consiste e perché è così efficace.
Si chiama AR3270 e si tratta di una gigantesca regione attiva solare monitorata dai satelliti della NASA e che nelle ultime 24 ore si è evoluta così rapidamente da far emettere un "allerta" per possibili tempeste geo-magnetiche.
Attirare l’attenzione del lettore su un articolo usando un titolo sensazionalistico è sempre una grande tentazione a cui si cede a volte. Ma stavolta ci si è spinti un tantino oltre!
Lo scioglimento dei ghiacciai sta avendo come conseguenza l'innalzamento del livello del mare e, conseguentemente, determinerà l'inondazione di città e regioni costiere. Tuttavia, oltre al rischio inondazione esiste anche un rischio isolamento, ancora trascurato dalle politiche di adattamento al clima.