Il flusso atlantico continuerà a essere il protagonista assoluto del tempo sull'Europa, con nuove perturbazioni in vista per l’Italia. Ci aspetta una settimana con nuove piogge e temporali, ecco dove.
Daniele Ingemi
Meteorologo - 1071 articoliArticoli di Daniele Ingemi
L’intensa perturbazione atlantica, preceduta da aria molto tiepida e umida per il periodo, ha prodotto precipitazioni veramente consistenti, in un’ampia fascia, che va dalla bassa Toscana, fino all’Emilia-Romagna e al Triveneto.
Con il termine “Comma”, nella meteorologia sinottica, si intende un corpo nuvoloso che assume la tipica forma a virgola. Essa è composta da nubi prevalentemente di tipo cumuliformi, con associata forte attività temporalesca.
Dalle ultime elaborazioni del centro di calcolo europeo, ECMWF, il mese di novembre dovrebbe esordire con un continuo passaggio di perturbazioni atlantiche sull’Europa e sull’area del Mediterraneo. Il flusso perturbato atlantico rimarrà particolarmente attivo.
Il maltempo nelle ultime ore ha picchiato in modo duro sulle regioni settentrionali, con precipitazioni abbondanti, che hanno causato l’esondazione di vari corsi d’acqua, vedi l’Adige in Trentino o il Seveso a Milano.
Un sistema frontale, direttamente collegato alla depressione centrata sulle Isole Britanniche, raggiungerà l’Italia, favorendo un sensibile rinforzo della ventilazione meridionale sui mari attorno la penisola e l'arrivo di nuove precipitazioni.
Le nevicate ed il conseguente raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo ormai si sono spinte fino al nord della Mongolia e del Kazakistan, con rovesci di neve che ora inizieranno a imbiancare pure parte della steppa settentrionale kazaka.
Una nuova perturbazione autunnale raggiungerà l’Italia nella mattinata di giovedì 26 ottobre, portando molte nubi e nuove precipitazioni da sparse a diffuse, ad iniziare come sempre dal Nord-Ovest, Liguria, alta Toscana, per estendersi alle altre regioni.
La fase che porta all’incubazione della ciclogenesi sul mar Ligure richiede il passaggio di una saccatura che si dirige verso il sud della Francia, l’arco alpino fino al bacino centrale del mar Mediterraneo.
Il piccolo insetto contribuisce in modo significativo agli equilibri naturali e alla biodiversità, svolgendo un ruolo di primo piano per la preservazione di questi micro ambienti.
Dopo le piogge e l’instabilità dei giorni scorsi, nelle prossime ore una nuova perturbazione atlantica raggiungerà l’Italia, determinando maltempo su diverse aree del territorio nazionale, ad iniziare dalle regioni settentrionali e dai settori tirrenici.
Se la velocità è uniforme i filetti d’aria aggirano l’ostacolo senza staccarsi o rompersi, ma rimanendo uniformi fra loro, creando il cosiddetto moto laminare le turbolenze aree possono assumere varie forme a seconda del tipo, ma soprattutto della forma geometrica dell’ostacolo.
Il martin pescatore è un uccello diurno e solitario, che passa la maggior parte del proprio tempo alla ricerca di cibo. Per procurarsi il cibo si posiziona su rami o canne sporgenti sui corsi d'acqua dove vive, che elegge a punti d'osservazione e dai quali si tuffa per catturare le sue prede.
L’ingresso della parte più intensa di questo sistema frontale sarà preceduto dall’attivazione di forti venti meridionali, con prevalenza dello scirocco e dell’ostro sul Tirreno e del libeccio fra mare di Sardegna, mar di Corsica e settore più occidentale del mar Ligure.
Gli uccelli migratori che migrano presto durante la stagione generalmente vanno in Africa e volano nelle ore notturne da soli. Le specie di uccelli che migrano verso sud tardi nella stagione, scelgono la parte meridionale della Francia, il Sud Italia, la Grecia, la Spagna, l’Algeria o il Marocco.
Nei prossimi giorni l’autunno ci mostrerà il suo volto tipico, fatto di piogge, rovesci, forti temporali, venti forti e mari in burrasca. Tutto merito di un cambio di circolazione, sull’area euro-atlantica, che culminerà nello sviluppo di una profonda depressione extratropicale davanti l’Europa occidentale.
L’insetto pare abbia colonizzato le zone più profonde della grotta, dove trova forse condizioni microclimatiche più idonee, con temperature particolarmente fredde.
In modo particolare, nella parte finale di settimana, le regioni di Nord-Ovest e le aree a nord del fiume Po potrebbero assistere a piogge intense e persistenti, capaci di causare locali criticità, di carattere idraulico e idrogeologico.
Questa specie botanica, tipica del Libano, della Siria e della Turchia, cresce spontaneamente pure in alcune aree ristrette della Sicilia orientale, sui monti Peloritani, ed in altre aree della Calabria e del Cilento.
Il repentino aumento delle temperature medie, indotto dal cambiamento climatico, sta favorendo, di conseguenza, anche un aumento dell’altezza media della tropopausa dinamica sul territorio italiano, almeno rispetto le ultime medie climatiche, del periodo 1960-2000.